Patenti in vendita, l'inchiesta si allarga alle licenze nautiche

Quattrocento indagati, nel mirino anche le revisioni

L'inchiesta continua dopo i primi arresti

L'inchiesta continua dopo i primi arresti

Como, 13 giugno 2017 - L’inchiesta sulle false patenti di guida che ha portato in carcere Antonio Pisoni, direttore della Motorizzazione di Como, si estende ad altre casistiche, tra cui le patenti nautiche. Condotta dalla Polizia Stradale di Como e coordinata dal sostituto procuratore Massimo Astori, ha raggiunto quota quattrocento indagati: dai dodici ruoli principali, destinatari di ordinanza di custodia cautelare, fino a tutti i soggetti che man mano hanno beneficiato di permessi di guida speciali senza sostenere i corsi o esami obbligatori. Autisti a cui è stata revocata l’integrazione di patente, a cui non avevano diritto, e finiti man mano sul registro degli indagati. In questo momento, gli accertamenti su cui stanno lavorando gli inquirenti, riguardano anche revisioni, collaudi, patenti ordinarie e patenti nautiche, estendendosi ad altre scuole guida del Comasco, in aggiunta alle tre già finite nel mirino: la Luigi di Mozzate, la Catelli di Uggiate Trevano e la Albini di Gravedona.

Da loro è partito quello che ora è diventato il filone iniziale delle indagini, sfociato in accuse di falso, e in alcuni casi di corruzione, e relativo ai permessi speciali che vengono rilasciati ad autisti di mezzi pesanti, per essere autorizzati a trasporto di persone o di sostanze pericolose. Nel primo caso è sufficiente seguire un corso, nel secondo si aggiunge un esame in Motorizzazione che, secondo le accuse, veniva concordato con Pisoni. Tuttavia in questi giorni sono in corso ulteriori perquisizioni e sequestri, che promettono di allargare ulteriormente un’indagine già vastissima, passando al setaccio ogni possibile irregolarità relativa a qualunque pratica rientra nelle competenze delle scuole guida. Il rilascio delle patenti nautiche non è escluso, nelle due tipologie previste dalle normative: la prima è ad uso privato, la seconda è invece di tipo professionale, e riguarda chi svolge mansioni di taxi boat o servizi simili.

Dai camion e pullman, su cui la polizia stradale di Como sta indagando da un anno, si è quindi passati a motoscafi e auto private. Da questa settimana il sostituto procuratore Massimo Astori riprenderà gli interrogatori degli indagati che si trovano in custodia cautelare, ai domiciliari o al Bassone. Nei giorni scorso qualcuno è già stato sentito, tra cui Nicolò Catelli, dell’omonima scuola guida di Uggiate Trevano e la madre, Roberta Bernasconi, entrambi detenuti al Bassone con le accuse di corruzione, falso e associazione a delinquere, le stesse che coinvolgono Antonio Pisoni, ora autosospeso dall’incarico.