Colonno, pastore al pascolo scopre un rave party: 100 denunciati

All’arrivo delle forze dell’ordine la festa si stava concludendo

Il raduno non autorizzato si è svolto tra sabato e domenica sull’Alpe di Colonno

Il raduno non autorizzato si è svolto tra sabato e domenica sull’Alpe di Colonno

Colonno, 24 maggio 2022 - Sono un centinaio le persone identificate e denunciate dalla questura per occupazione abusiva di suolo pubblico, che domenica hanno preso parte al rave non autorizzato organizzato sull’Alpe di Colonno. Il raduno è stato scoperto solo nel tardo pomeriggio di domenica, quando un pastore, diretto verso l’alpeggio, ha notato l’assembramento e ha avvisato le forze di polizia. Carabinieri di Menaggio e questura hanno così scoperto la festa solo quando si stava ormai concludendo, ma erano ancora circa duecento i presenti al momento dell’intervento.

Nel giro di qualche ora la polizia ha identificato circa cento partecipanti, in alcuni casi nell’immediatezza, successivamente grazie alle immagini scattate sul posto e a quelle pubblicate sui social. Per tutti, l’accusa è di aver occupato un’area senza chiedere permessi e quindi abusivamente.

Il rave pare che fosse iniziato la sera prima, sabato, in una zona boschiva tra Sala Comacina e l’Alpe di Colonno, abbastanza lontano dall’abitato da non far notare il via vai dei partecipanti, un numero non quantificabile, tutti arrivati a piedi, e soprattutto di non far percepire la musica ad alto volume, anche durante le ore notturne.

Dopo l’intera nottata, passata a bere, ballare e grigliare cibo, il rave è proseguito anche domenica, fino al passaggio dell’unica persona non interessata a prendervi parte: il pastore che stava andando ad accudire le sue mucche sull’alpeggio. Si è così trovato davanti a una massa di giovani, immersi nella musica, e ha avvisato tutti di ciò che stava accadendo, forze di polizia e sindaci. Amplificatori e impianto sono stati sequestrati, ma ora le indagini stanno proseguendo per capire chi fossero gli organizzatori, come sia partito il tam tam e attraverso quali canali si è diffuso, per isolare i ruoli principali tra le decine di giovani che hanno commesso contemporaneamente e consapevolmente lo stesso reato: partecipare alla festa clandestina che per qualche ora si è appropriata di un’area di proprietà altrui.