Como, processo paratie: chiesti oltre 40 anni

Le ipotesi sono turbativa d’asta e illeciti edilizi

Il pubblico ministero Pasquale Addesso

Il pubblico ministero Pasquale Addesso

Como, 18 ottobre 2018 - Con una richiesta di condanne complessiva che sfora i 40 anni di carcere, è arrivato ieri alle sue fasi finali il processo legato al cantiere delle paratie del lungolago di Como. Al termine delle sua lunghissima e dettagliata requisitoria, il pubblico ministero Pasquale Addesso ha elencato le richieste di pena per ognuno degli undici imputati, e per la Sacaim, la società assegnataria dell’appalto. Un processo iniziato a novembre 2016, in cui sono confluiti due filoni di indagine, in cui gli imputati sono a chiamati a rispondere di una serie di presunte violazioni legate al cantiere: un filone riguarda un’ipotesi di turbativa d’asta, un altro presunti illeciti edilizi.

Il processo vede coinvolti l’ex sindaco di Como Mario Lucini, il suo predecessore Stefano Bruni. Per il primo sono stati chiesti tre anni di condanna, per Bruni tre anni e 90mila euro di ammenda. La pena più alta, 9 anni e 6 mesi, è stata chiesta per Pietro Gilardoni, ex dirigente comunale del settore Reti e strade, a cui era contestato anche un episodio di corruzione relativo al progetto di allargamento di Salita Peltrera, mai realizzato. Per Antonio Ferro, ex dirigente del settore Grandi Opere, sono stati chiesti 7 anni, 6 per un altro ex dirigente di Palazzo Cernezzi, Antonio Viola, accusato di corruzione in concorso con Gilardoni. Davanti al davanti al Tribunale collegiale di Como – Valeria Costi, Cristian Mariani, Walter Lietti – l’accusa ha chiesto 2 anni e 6 mesi di condanna per il dirigente dell’ufficio legale del Comune di Como, Maria Antonietta Marciano e per l’ex segretario generale del Comune, Antonella Petrocelli. Per il dipendente di Sacaim Graziano Maggio, incaricato di mantenere i rapporti con il Comune, sono stati chiesti 2 anni e 10 mesi.

Infine, per contestazioni di turbativa d’asta inerenti altri lavori comunali, il pubblico ministero ha chiesto un anno e 6 mesi per il funzionario Ciro di Bartolo, e per Virgilio Anselmo, ingegnere professionista privato, e 2 anni e 6 mesi per Giovanni Foti, imprenditore di Bulgarograsso. Per Sacaim chiesta una multa da 125mila euro e la confisca di beni per l’equivalente di 191mila euro. Infine è stata chiesta la demolizione di tutte le opere abusive. La parte civile, il Comune di Como, ha chiesto provvisionali variabili tra i 10 e i 50mila euro per ogni imputato. Il processo prosegue il 24 ottobre, quando la parola passerà alle difese.