Como: Lanzara si dimette da cda di Acsm-Agam, ma le polemiche continuano

Il consigliere del cda era stato condannato a cinque anni in primo grado, ma il sindaco aveva deciso ugualmente di nominarlo nella società

Paolo Lanzara si è dimesso dal cda di Acsm-Agam

Paolo Lanzara si è dimesso dal cda di Acsm-Agam

Como, 18 novembre 2019 - Tanto tuonò che alla fine piovve e alla fine anche Paolo Lanzara, si è dimesso comunicando la sua decisione nel tardo pomeriggio, ma la notizia non è servita a smorzare le polemiche questa sera all'apertura del consiglio comunale. Nelle ultime settimane nei corridoi del palazzo si è parlato molto del commercialista che non aveva fatto notizia quando era stato nominato dal sindaco Mario Landriscina nel cda di Acsm-Agam, ma l'ha fatta quando si è scoperto che a suo carico c'era una condanna in primo grado a cinque anni per associazione a delinquere pronunciata il 23 aprile del 2018 divenuta di dominio pubblico solo un mese fa, quando la procura aveva disposto la misura degli arresti domiciliari nei confronti del commercialista comasco.

Inutile dire che la vicenda si è trasformata in un boomerang politico per il sindaco Mario Landriscina che anche questa sera, all'inizio della seduta del consiglio comunale quando si è diffusa la notizia che l'ormai ex consigliere di Acsm-Agam aveva rassegnato le sue dimissioni, è stato trafitto come San Sebastiano dal fuoco di fila delle minoranze. "Inadeguata" secondo la maggior parte degli interventi la sua condotta nell'intera vicenda, "imbarazzanti" i suoi silenzi e grave il fatto che non fosse a conoscenza della condanna a carico del commercialista comasco. Per Vittorio Nessi, ex-magistrato eletto nelle file della lista Svolta Civica, sarebbe bastato modificare il regolamento e prevedere l'obbligo da parte di chi si candida a una carica pubblica in qualità di rappresentante del Comune di fornire un'autodichiarazione sui propri carichi pendenti. 

C'è addirittura chi come i consiglieri Alessandro Rapinese e Fulvio Anzaldo ha chiesto al sindaco di dimettersi per manifesta incapacità. Insomma anche se Lanzara si è dimesso la tempesta politica a Palazzo Cernezzi infuria ancora.