Cantù, basket in crisi. Salta il Consiglio comunale: tutti a tifare

Consiglieri di maggioranza e opposizione saranno al PalaDesio per tifare la squadra dopo l'annuncio choc di Gerasimenko

I tifosi della Pallacanestro Cantù

I tifosi della Pallacanestro Cantù

Cantù (Como), 17 novembre 2018 - Ci voleva la crisi della pallacanestro per mettere insieme maggioranza e minoranza a Cantù dove, come in tutte le città d’Italia, i partiti bisticciano tra di loro come cani e gatti ma non quando c’è di mezzo una questione seria come il futuro della squadra che rappresenta l’orgoglio di tutta la comunità. Così lunedì sera invece di dividersi sul bilancio di previsione i consiglieri, di maggioranza e minoranza, saranno al PalaDesio ad assistere alla partita contro Pesaro che in altri tempi sarebbe stato un incontro di blasone e invece oggi rischia di essere l’amarcord di due nobili decadute.

«Abbiamo preso la decisione giovedì pomeriggio – spiega la vicesindaco Alice Galbiati, reggente da quando a Cantù il sindaco Edgardo Arosio si è dovuto fare da parte per incompatibilità – il consiglio era già stato convocato, ma visto il momento delicatissimo che stanno vivendo la squadra e società ci è sembrato giusto convocarlo la sera successiva (martedì 20 novembre ndr.) ed essere presenti alla partita». Così in trasferta non ci sarà solo la Giunta, ma anche l’intero consiglio comunale, anche se sarebbe meglio dire che quella sera a tifare per Jefferson, Mitchell e Blakes ci sarà tutta Cantù.

Da mercoledì pomeriggio, quando il patron Dmitry Gerasimenko ha comunicato l’intenzione di cedere il pacchetto di maggioranza della società a costo zero, in città non si parla d’altro e gli Eagles hanno lanciato un appello attraverso i social convocando l’adunata generale al PalaDesio. Un vero e proprio esodo che coinvolgerà non meno di tremila tifosi che potrebbero arrivare anche a quattro o cinquemila, come ai bei tempi in cui Cantù si giocava lo scudetto con la Montepaschi Siena. Rispetto ad allora lo stato d’animo è completamente cambiato, l’euforia ha lasciato il posto allo scoramento che però non è ancora rassegnazione, i tifosi sono convinti che la società possa anche farcela, anche senza lo Zar Dmitry a pagare i conti. Riempire il PalaDesio è la prima forma di aiuto, da qui a fine stagione ci sono ancora tredici partite in casa e ognuna può fruttare, solo in termini di biglietti, 50mila euro poi c’è il merchandising e le raccolte fondi.