Omicidio Molteni, negati i domiciliari a Brivio

Resta in cella il commercialista ritenuto il mandante, insieme del delitto insieme all'ex moglie dell'architetto

Alfio Molteni

Alfio Molteni

Carugo (Como), 8 agosto 2017 - Il tribunale del Riesame di Milano, ha rigettato la richiesta di arresti domiciliari proposta dal legale di Alberto Brivio. Il commercialista di Inverigo, 49 anni, è detenuto dallo scorso 5 ottobre, accusato di essere uno dei mandanti della gambizzazione che il 14 ottobre 2015 costò la vita all’architetto Alfio Molteni, ucciso davanti alla sua abitazione di Carugo. La richiesta era stata avanzata durante l’incidente probatorio un mese fa, ma il 7 luglio il gip Carlo Cecchetti, aveva depositato la sua decisione, che accoglieva l’analoga richiesta per Daniela Rho, finita ai domiciliari a casa dei genitori con il braccialetto elettronico, rigettandola invece per Brivio. Il cui legale, l’avvocato comasco Aldo Turconi, ha presentato ricorso, con una serie di motivazioni che già fondavano la prima richiesta. La prima, sarebbe il venir meno delle esigenze cautelari in carcere, a fronte della conclusione delle indagini e dell’incidente probatorio.

A tutto ciò si aggiungerebbe il fatto che le dichiarazioni accusatorie di Luigi Rugolo – la guardia giurata assoldata per reclutare la manovalanza che per gli atti intimidatori commessi nei confronti di Molteni nei mesi precedenti, condannato a 19 anni di carcere – non sono state confermate dallo stesso durante l’incidente probatorio, e quindi secondo la difesa «non possono essere qualificate come un ulteriore riscontro» a carico di Brivio, in quanto avrebbero perso efficacia probatoria: la sua presunta partecipazione agli episodi persecutori, era infatti emersa principalmente dalle dichiarazioni di Rugolo. L’appello fa riferimento anche alle affermazioni di Daniela Rho, sostenendo che «non possono costituire motivo di aggravamento degli elementi a carico di Brivio». Argomentazioni che tuttavia, come già era avvenuto a Como, sono state rigettate dai giudici di Milano, che hanno ritenuto ancora sussistente la necessità di tenere Alberto Brivio in carcere.