Omicidio a Carugo, organizzò agguato ad architetto Molteni: ora rischia 20 anni di carcere

L’ex guardia giurata assoldò gli esecutori

Alfio Molteni fu ucciso il 14 aprile 2015

Alfio Molteni fu ucciso il 14 aprile 2015

Carugo, 28 marzo 2017 - Luigi Rugolo deve essere condannato a 20 anni di carcere, Michele Crisopulli a 16 anni e Giuseppe De Martino a 8 anni. Sono le richieste giunte dai pubblici ministeri Pasquale Addesso e Daniela Moroni, nel processo con rito abbreviato, che ha portato in aula i primi tre accusati di aver partecipato, con vari ruoli, all’omicidio di Alfio Molteni, l’architetto ucciso il 14 aprile 2015 davanti alla sua abitazione di Carugo, o agli atti persecutori precedenti. A Rugolo, ex guardia giurata di 44 anni di Seveso, viene contestato il concorso in tutti capi di imputazione legati a questa vicenda, iniziata mesi prima con una serie di atti persecutori nei confronti del professionista, e culminati nella sua morte, causata da due colpi di pistola che avrebbero dovuto gambizzarlo, ma che gli avevano reciso l’arteria.

È infatti ritenuto il contatto di Alberto Brivio, 49 anni di Inverigo, commercialista che aveva una relazione con Daniela Rho, 45 anni di Cabiate, ex moglie della vittima, accusati di essere i due mandanti. A processo ieri c’era anche Michele Crisopulli, 46 anni di Cesano Maderno, uno dei due esecutori materiali dell’agguato, anche se la pistola da cui furono esplosi i colpi, risulta che fosse impugnata da Vincenzo Scovazzo, la cui posizione è ancora in indagine. Rugolo e Crispoulli, il primo con spontanee dichiarazioni, il secondo con uno scritto che ha voluto leggere in aula, hanno chiesto scusa i familiari della vittima. «Ho perso un fratello mesi fa – ha detto Crisopulli, riferendosi al suicidio di Salvatore, che aveva patteggiato per aver sparato nella finestra di Molteni a luglio 2015 – e so cosa vuol dire andare incontro a questo dolore. I mesi di carcerazione mi hanno fatto molto riflettere su questa vicenda». Giuseppe De Martino, 60 anni di Cesano Maderno, in questo primo processo risponde invece dell’incendio doloso dell’auto di Molteni, e di aver lanciato una bomba molotov nella sua abitazione.

Tuttavia De Martino, nei giorni scorsi ha ricevuto una ulteriore ordinanza di custodia cautelare in carcere, in cui viene accusato di concorso nell’omicidio, per aver accompagnato a Carugo gli esecutori. Gli avvocati dei tre imputati, hanno chiesto l’assoluzione, con varie motivazioni. In particolare, le difese di Rugolo e Crisopulli hanno insistito sulla mancanza di consapevolezza del dolo in ciò che è accaduto e che li ha visti coinvolti, o comunque di riconoscere non tanto il concorso nell’omicidio, quanto un reato diverso da quello voluto. Nel processo, che prosegue il 14 aprile davanti al gup Ferdinando Buatier, quando è attesa la sentenza, sono costituti parte civile il fratello e il padre della vittima, l’ex moglie e e il figlio avuto dal primo matrimonio, e le due figlie del secondo matrimonio, attraverso il tutore.