Villa Guardia, la verità di Placido sull'omicidio Deiana

Il 44enne monzese non si è avvalso della facoltà di non rispondere, decidendo di dare una sua versione delle accuse contenute nella misura cautelare

Antonella Deiana con le foto dei fratelli

Antonella Deiana con le foto dei fratelli

Villa Guardia, 14 novembre 2018 - Ha risposto alle domande del giudice e si è difeso Nello Placido, 44 anni di Monza, finito in carcere venerdì con l’accusa dell’omicidio premeditato do Antonio Deiana, avvenuto il 20 luglio 2012, e dell’occultamento del suo cadavere in uno scantinato di Cinisello Balsamo.

Il gip di Monza Cristina Di Censo, che ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare eseguita dalla Squadra Mobile di Como, lo ha interrogato ieri mattina. Placido non si è avvalso della facoltà di non rispondere, decidendo di dare una sua versione delle accuse contenute nella misura cautelare. Contro di lui c’è un corollario indiziario che gli inquirenti ritengono convergente, sufficiente a ritenere che quel giorno, nello scantinato del condominio di via della Pila dove è stato ucciso e murato Antonio Deiana, ci fosse anche lui. Fin da subito era stato arrestato Luca Sanfilippo, 47 anni, residente in quella stessa palazzina, che aveva confessato l’omicidio senza riuscire a motivarlo compiutamente, e parlando genericamente di un’aggressione nata da una banale discussione tra lui e Deiana, che avrebbe avuto con sé quattro chili di cocaina per una consegna.

Ma ora, l’aggravante della premeditazione viene contestata a Placido: gli inquirenti ritengono infatti che il vero movente potrebbe essere riconducibile a lui, e in particolare al furto di un borsone dalla sua auto, che conteneva 20mila euro destinati e estinguere un debito contratto con un conoscente. Furto che Placido attribuiva a Deiana, e che sarebbe stato il movente di quell’aggressione, dopo aver convocato il trentaseienne di Villa Guardia nello scantinato messo a disposizione da Sanfilippo.