Omicidio nella casa di riposo, processo con il rito immediato

Indagini chiuse: chiesto il giudizio per una donna di 79 anni

RICOVERO Agenti fuori dalla casa di riposo dove domenica 24 settembre fu trovata  morta  Dolores  De Bernardi, un’ospite di 91 anni

RICOVERO Agenti fuori dalla casa di riposo dove domenica 24 settembre fu trovata morta Dolores De Bernardi, un’ospite di 91 anni

Como, 4 dicembre 2017 - Indagini chiuse e richiesta di processo con giudizio immediato per Antonietta Pellegrini, la donna di 79 anni accusata dell’omicidio di Dolores De Bernardi, anziana degente della casa di riposo Don Guanella di Como. La sua morte era avvenuta nel tardo pomeriggio di domenica 24 settembre, all’interno della sua stanza: il personale l’aveva trovata soffocata da un paio di guanti di lattice infilati in bocca. La novantunenne, da tempo in condizioni di totale non autosufficienza, era rimasta sola per una quindicina di minuti, trovata già esanime. I sospetti iniziali si erano concentrati sulla compagna di stanza, una donna di 94 anni, alla quale nei giorni successivi erano stati trovati diversi guanti simili a quelli usati per l’omicidio: nella borsa, nel comodino, sotto il cuscino della sua poltrona.

TUTTAVIA, mentre gli inquirenti della Squadra Mobile di Como cercavano di capire chi potesse aver compiuto quel gesto senza essere notato, Pellegrini era stata vista appropriarsi di un paio di guanti, presi da un carrello delle infermiere. Moglie di un degente dello stesso reparto in cui è avvenuto il delitto, vive in una stanza presa in affitto all’interno dello stesso Don Guanella. Poco alla volta si era fatta strada l’ipotesi che fosse stata lei a soffocare De Bernardi, cercando poi di far incolpare la compagna di stanza. Coordinati dal pm Simona De Salvo, gli inquirenti hanno piazzato una serie di telecamere e microfoni sia in reparto sia nella stanza della Pellegrini, arrivando a raccogliere una serie di indizi contro di lei. Alla fine la donna ha ammesso solo di aver lasciato quei guanti vicino alla bocca della vittima, dopo averli usati per «pulirle un po’ di saliva». Dal 12 ottobre, è agli arresti domiciliari nella sua stanza del Don Guanella, accusata di omicidio volontario e calunnia nei confronti dell’altra anziana degente. La posizione di quest’ultima, iscritta sul registro degli indagati per svolgere una serie di accertamenti tecnici, tra cui la ricerca di tracce di dna sui guanti utilizzati per il delitto, è stata ora archiviata.