Omicidio Borsani, la Cassazione annulla la condanna

A Flavio Briancesco erano stati comminati dieci anni poi ridotti a due e otto mesi

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In Appello, un anno fa, l’omicidio volontario di Lorenzo Borsani ucciso a 36 anni da una coltellata, era stato derubricato a eccesso colposo in legittima difesa. Così a Flavio Briancesco, 52 anni di Mozzate, che in primo grado era stato condannato a 10 anni di reclusione con rito abbreviato, la condanna era stata drasticamente ridotta da 10 anni a 2 anni e 8 mesi. Ma ora la Cassazione ha annullato quest’ultimo giudizio, rimandando gli atti alla Corte d’Appello di Milano, che dovrà emettere un nuovo giudizio e conseguente quantificazione della pena, evidentemente ritenuta inadeguata dalla Suprema Corte. L’aggressione mortale di cui era stato vittima Borsani, risale al pomeriggio del 7 agosto 2020, ed era avvenuta in via Turati a Mozzate. Briancesco, l’imputato, disoccupato che faceva lavori saltuari di manutenzione, aveva appena finito di riparare la lavatrice dell’ex moglie della vittima, e quando era uscito si era trovato la sua auto, una Mercedes Classe A parcheggiata a pochi metri dall’abitazione, con le gomme tagliate. Fuori c’era anche Borsani, che gli aveva intimato di non entrare più in casa della donna, da cui si era separato un anno prima.

La discussione tra i due era nata così, ed era peggiorata in pochi minuti. Si erano messi le mani addosso, nonostante il tentativo dell’ex moglie della vittima di separarli, finché Briancesco aveva estratto dalla sua cassetta degli attrezzi un coltello con una decina di centimetri di lama, e sferrato il colpo mortale. Poi si era allontanato a piedi, spaventato da quello che credeva essere solo un grave ferimento: poco dopo i carabinieri lo avevano rintracciato a casa. Paola Pioppi