Villa Guardia, svolta nell'omicidio Deiana: c'è un nuovo indagato

Sul registro degli indagati è finito il nome di un 44enne di Monza, il cui appartamento di via Vittorio Emanuele II è stato perquisito

La sorella mostra la foto di Antonio Deiana

La sorella mostra la foto di Antonio Deiana

Villa Guardia (Como), 28 settembre 2018 - Luca Sanfilippo potrebbe non essere stato da solo quando ha ucciso Antonio Deiana. Sul registro degli indagati è finito il nome di Nello Placido, 44 anni di Monza, il cui appartamento di via Vittorio Emanuele II è stato perquisito ieri mattina.  Gli inquirenti sospettano infatti che fosse presente quando il trentaseienne di Villa Guardia è stato accoltellato, il 20 luglio 2012. Il suo corpo è stato ritrovato esattamente sei anni dopo, il 20 luglio di quest’anno, seppellito sotto il pavimento di una palazzina di via Della Pila a Cinisello Balsamo. La polizia è stata condotta fino al nascondiglio dallo stesso Sanfilippo, 47 anni residente nello stesso condominio in cui quel giorno aveva incontrato Deiana, mai più uscito da quello scantinato.

Era stato accoltellato più volte, fino a stramazzare a terra senza vita: di lui sono state trovate solo le ossa, che ora sono state affidate al Labanof di Milano, il Laboratorio di Antropologia Forense, che sta svolgendo l’autopsia. Un omicidio per il quale Sanfilippo ha reso confessione, e per il quale è indagato a piede libero un suo amico, che lo avrebbe aiutato nel seppellimento. Ma una serie di accertamenti successivi, hanno portato la polizia – la Squadra Mobile di Como, che sta lavorando con la Mobile di Milano e con il commissariato di Greco Turro - a prendere in considerazione la possibilità che quel giorno nella cantina ci fosse anche un’altra persona, concentrando l’attenzione su Placido. Ieri mattina, su disposizione della Procura di Monza, la polizia si è presentata nella sua abitazione di Monza, alla ricerca di qualunque materiale potesse essere utile alle indagini: non solo telefoni e computer, ma anche oggetti di eventuale interesse. Allo stesso tempo gli è stato notificato l’avviso di garanzia, con l’ipotesi di concorso in omicidio volontario. Il 20 luglio di sei anni fa Deiana era uscito da casa senza dire esattamente dove era diretto, e non era mai più tornato.

Nel 2009 era sparito anche suo fratello Salvatore, cercato a lungo e poi trovato nel 2015, seppellito in un bosco di Oltrona San Mamette, anche lui accoltellato, ma in una vicenda che nulla aveva a che fare con la morte di Antonio. Per anni, ogni ipotesi presa in considerazione era stata accantonata per mancanza di riscontri, fino a pochi mesi fa, quando al commissariato di Greco Turro era arrivata una buona informazione. A quel punto tutto si era accelerato, arrivando a ricostruire le ultime ore di Antonio Deiana: si sarebbe visto con Sanfilippo, che gli aveva messo a disposizione un locale per incontrare qualcuno a cui Deiana avrebbe dovuto consegnare della cocaina. Ma prima di quell’incontro i due avrebbero avuto un diverbio, e Sanfilippo avrebbe aggredito e accoltellato Deiana. Per poi seppellirlo nella palazzina in cui vivono anche altre famiglie, in una fossa di mezzo metro. Ora però la polizia non è più certa che quel giorno, in quello scantinato, ci fossero solo Sanfilippo e Deiana.