Oltrona, ucciso nella guerra tra pusher

Un marocchino finito a colpi di pistola nella notte

Il ritrovamento del cadavere

Il ritrovamento del cadavere

Oltrona di San Mamette (Como), 10 settembre 2018 - ​È stato raggiunto al petto da alcuni colpi di pistola, trovato riverso a terra in un lago di sangue. La scoperta è stata fatta verso le 3 della notte tra sabato e domenica da un automobilista in transito all’altezza di via Roncaia a Oltrona San Mamette, traversa della Lomazzo-Bizzarone nel tratto di via Marconi.

La vittima, forse già senza vita da qualche ora, era a terra in uno spiazzo sterrato vicino al ciglio della strada: si tratterebbe di un nordafricano di 32 anni senza fissa dimora e privo di permesso di soggiorno, noto alle forze di polizia per essere stato denunciato in passato per reati di droga. Ed è verso questo ambito che si stanno orientando le prime fasi delle indagini, anche in considerazione della zona in cui è stato trovato il corpo. Sull’identità dell’uomo sono in corso gli ultimi accertamenti per avere la conferma definitiva: non aveva con sé documenti, né telefono o soldi, e la conferma definitiva può arrivare solo dalle impronte digitali. Tuttavia i carabinieri della Compagnia di Cantù e del Reparto Investigativo di Como, stanno lavorando sul contesto di spaccio di droga all’interno dei boschi della Bassa, dove da mesi è in corso un forte scontro tra bande per il controllo delle diverse aree di smercio.

Il 17 marzo a Locate Varesino, era stato trovato ucciso un altro maghrebino, Nourredine El Azyz, 24 anni, nato in Marocco e senza dimora fissa in Italia. Gli avevano sparato nei boschi di Tradate, per poi scaricarlo lungo via Garibaldi a Locate. Le indagini avevano accertato che era stato ucciso durante una lite scaturita da una spedizione punitiva di un gruppo di spacciatori venuti dal milanese, verso uno di quelli che si dividono la piazza del Comasco. Per quel delitto erano stati arrestati Salah Bouguettaoui, 24 anni, ritenuto l’autore materiale dell’omicidio, e di Beddal Adil Eddine, 28 anni, che sarebbe stato al suo fianco quando è stato esploso il colpo di pistola che lo aveva ucciso. Quest’ultimo delitto sembra essere la fotocopia di quello di marzo, sia come modalità che come contesto. Tuttavia gli accertamenti, coordinati dal sostituto procuratore di Como Valentina Mondovì, sono solo all’inizio, e dovranno partire dalla ricostruzione delle aree frequentate dalla vittima, e dei soggetti con cui si rapportava.