Ogni giorno un morto: strade disseminate di croci

In Lombardia un bollettino impressionante di vittime e feriti. Una tregua ci fu nel 2020 con il lockdown che vietava gli spostamenti

Quasi un morto al giorno, sabato e domenica compresi. Assomigliano a un campo di battaglia le strade della Lombardia lungo le quali nel 2021 hanno perso la vita 357 persone in 25.838 incidenti costati il ferimento di altre 33.672. È come se tutti gli abitanti di una piccola città, come tante ce ne sono nelle province, subissero un infortunio per un sinistro alla guida, dopo essere stati travolti mentre attraversavano la strada o procedevano in bici. Secondo i dati Istat, fra 2001-2010, le vittime si sono ridotte in Lombardia del 47,3%, 5 punti in più della media nazionale mentre tra il 2010 e il 2021 c’è stato un altro calo del 36,8%. La diminuzione più forte negli ultimi anni nel 2020 merito del lockdown che contribuì a ridurre in modo drastico gli spostamenti. L’anno scorso, col ritorno alla normalità, il numero secondo l’Istat è aumentato del 29,4%, le vittime della strada del 12,6% e i feriti sono cresciuti del 29,8%. Nonostante il miglioramento nella costruzione delle auto e la dotazione di apparati di sicurezza più sofisticati come il sistema che permette all’auto di bloccarsi da sola di fronte a un ostacolo entro i 50 km orari di velocità l’indice di mortalità non cala e si conferma a 1,4 decessi ogni 100 incidenti, leggermente sotto la media nazionale di 1,9 ogni 100 incidenti. Nel 2021 tra le vittime della strada in Lombardia è aumentato il numero di bambini, giovani e anziani, la media è addirittura superiore a quella nazionale: 45,9% contro il 43,9%. Il maggior numero di incidenti (19.860, il 76,9% del totale) si è verificato sulle strade urbane, provocando 178 morti (49,9% del totale) e 24.807 feriti (73,7%). Gli incidenti più gravi avvengono sulle Statali, Regionali, Provinciali fuori abitato e extraurbane (3,3 decessi ogni 100 incidenti) e sulle autostrade (2,2 ogni 100). Roberto Canali