Como, nuovo record di frontalieri lombardi impiegati in Svizzera

I dati segnalano un incremento dell’1% rispetto all’anno precedente. In totale ora sono 74.775

Sono oltre 60mila i frontalieri in Ticino

Sono oltre 60mila i frontalieri in Ticino

Ha stabilito un nuovo record la presenza di frontalieri nella Svizzera italiana dove alla fine di marzo i lavoratori lombardi erano 74.775, l’1% in più rispetto al numero registrato alla fine del 2021 quando già si erano toccate quote da primato. In Canton Ticino lavora la stragrande maggioranza dei frontalieri italiani che in tutta la Svizzera sono 86.322. Un aumento quello del numero di frontalieri che si è registrato anche negli altri Cantoni di lingua francese e tedesca a testimonianza della buona ripresa dell’economia elvetica dopo 2 anni condizionati dal Covid. "A fine marzo, il numero di lavoratori stranieri con un permesso per frontalieri (permesso G) in Svizzera era di 365437. In crescita del 6,3% rispetto al primo trimestre 2021 – si legge nella relazione dell’Ufficio Federale di Statistica –. Poco più della metà di tutti i frontalieri era domiciliata in Francia (55,7%), mentre il 23,6% e il 17,4% in Italia e in Germania". Negli ultimi 5 anni il numero di frontalieri è cresciuto in Svizzera del 17,3% ed è arrivato a superare quota 365.000. In Ticino solo nell’ultimo anno il numero di frontalieri lombardi, il 40% comaschi e il 60% varesini, è aumentato del 4%. La maggior parte di loro, i due terzi, lavora nel settore terziario, nel commercio e nei servizi dove si registra in un anno l’incremento del 7,6%, segue subito dopo il settore dell’industria e delle costruzioni. Sono in aumento, dell’8,8%, i frontalieri impiegati nell’agricoltura e nell’allevamento. La notizia non è stata presa bene dalla Lega dei Ticinesi e gli altri partiti di destra che da anni denunciano la "sostituzione" dei lavoratori svizzeri con i frontalieri.