Niente ferie, per la Viganò di Cantù c'è una commessa di mobili in Cina

L'impresa artigiana vende i suoi arredi su misura in tutto il mondo

Viganò

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Vantù (Como), 15 agosto 2018 - Come lo passeranno il Ferragosto i mobilieri di Cantù? Molti di loro lavorando, non per avidità ma per far fronte alle commesse che ormai sono internazionali, un po’ come la fama della Città del Mobile che dagli Emirati Arabi si è spinta fino alla Russia e alla Cina. Lo sa bene Francesca Viganò, della terza generazione della Viganò Srl, azienda fieramente artigiana che però oggi vende i suoi arredi su misura in tutto il mondo, anche a costo di stare con i piedi nei trucioli anziché sulla sabbia. «È un sacrificio che facciamo volentieri pur di realizzare una commessa che per noi è molto importante – spiega Francesca – . Naturalmente i nostri trenta operai avranno le loro ferie garantite, ma ad alcuni di loro abbiamo chiesto se volevano darci una mano in agosto». In prima linea c’è anche la titolare che ha seguito direttamente l’operazione: dalla progettazione al contatto con il montatore che la Viganò ha mandato a Pechino dalla Brianza. «Per fortuna la tecnologia ci aiuta a superare le distanze e offrire soluzioni immediate ai nostri clienti – prosegue –. Siamo un’azienda artigiana e la nostra dimensione è il rapporto con i privati, la lingua differente e complicata è un ostacolo che si può superare se chi ci chiama ha fiducia nel nostro lavoro». E in via Dalmazia a Cantù si sono stupiti un po’ tutti quando è arrivata la prima telefonata dalla Cina, un mercato potenziale di cento milioni di nuovi ricchi che possono permettersi di arredare le loro case, in molti casi palazzi, con mobili su misura.

«Per noi è una grande opportunità e insieme una grossa sfida – conclude Francesca Viganò – queste sono le prime due commesse dalla Cina e vogliamo seguirle con grande attenzione. Non è facile confrontarsi su questo mercato che presenta clienti molto esigenti, abituati all’attenzione per il dettaglio e il su misura che sono tipici del modo di produrre italiano, nel nostro caso abbinati con l’artigianalità. Stiamo lavorando a Pechino e Shanghai e per noi è la prima volta, ma l’esperienza internazionale non ci manca visto che abbiamo molte commesse anche dall’Arabia Saudita. Tutto questo non sarebbe possibile senza la collaborazione dei nostri dipendenti con i quali abbiamo condiviso questo percorso. Sono loro i primi a rendersi conto che per garantire il futuro dell’azienda occorre venire incontro al cliente, anche a costo di modificare in parte le proprie abitudini a partire dal periodo in cui andare in vacanza. In Italia ad agosto siamo abituati a chiudere tutto per due settimane e andare in ferie, ma esiste anche una parte del mondo che ha abitudini diverse. Per rimanere sul mercato è necessario adeguarsi». Solo su una cosa gli operai della Viganò non transigono: il «Feragust di legnamee», la grande festa che si tiene ogni 31 agosto sotto i portici del municipio seduti a tavola tutti insieme, artigiani, operai e mobilieri. Poi dal primo giorno di settembre si ricomincia a tirar la lima.