Nel pasticcio della Ticosa si ritorna al parcheggio

Como, auto alla Santarella: tecnici comunali al lavoro all’interno dell’area. Intanto si chiede a gran voce la nomina di una commissione d’inchiesta

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di Roberto Canali

L’unica notizia positiva nel pasticcio della Ticosa, la cui bonifica è stata rimandata a data da destinarsi a causa della nullità dell’appalto, è che a partire dalla prossima estate con tutta probabilità si potrà tornare a parcheggiare alla Santarella. Quando c’è di mezzo l’ex tintostamperia il condizionale è sempre d’obbligo, ma questa volta la cosa è quasi certa dal momento che ieri i tecnici di Palazzo Cernezzi sono stati visti al lavoro all’interno dell’area. Il parcheggio doveva essere realizzato già l’anno scorso ed è stato sollecitato a più riprese da Forza Italia e Fratelli d’Italia, stavolta potrebbe essere la volta buona anche per far dimenticare la brutta figura sull’appalto da 5 milioni di euro fatto e poi dichiarato nullo.

Una vicenda quest’ultima su cui a Palazzo Cernezzi si sta consumando una vera e propria resa dei conti, con le minoranza che chiedono a gran voce la nomina di una commissione d’inchiesta per ricostruire quanto è accaduto e stabilire eventuali responsabilità. A rischiare la poltrona non c’è solo l’assessore all’Ambiente Marco Galli, già in bilico per la gestione della piscina di Muggiò, ma anche qualche dirigente. In questi giorni a Palazzo Cernezzi hanno provato a fare chiarezza chiedendo agli uffici coinvolti di fornire un’accurata relazione sull’accaduto. A quanto sembra a provocare la nullità dell’appalto sono stati dei "vizi di forma" come hanno cercato di autoassolversi gli uffici, però così importanti da provocare la nullità dell’intero procedimento a partire dall’aver dimenticato di modificare i requisiti per partecipare alla gara nel bando uscito sulla Gazzetta Ufficiale. Il risultato, come ha messo nero su bianco il dirigente del settore Appalti, Andrea Romolo Venturi, è che "il secondo classificato non può essere escluso dalla gara né risultare aggiudicatario dell’appalto". A questi vanno aggiunti errori sostanziali come la configurazione dei requisiti di legge previsti per lo smaltimento dei rifiuti speciali.