Nel mirino la commemorazione dell’uccisione di Benito Mussolini

Saltata nella data prevista a causa dell’emergenza Covid verrà recuperata domani, ma ha sollevato un’ondata di proteste.

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DONGO

Rimandata lo scorso 29 aprile, nel giorno della morte, verrà recuperata domani tra Dongo e Giulino di Mezzegra la commemorazione di Benito Mussolini organizzata dai movimenti di estrema destra. "Speravamo che il Covid fosse servito a cancellare in maniera definitiva questa rievocazione che più che ricordare i morti, che è bene dirlo comunque non sono tutti uguali, serve a fare apologia del fascismo – denuncia Antonio Proietto, presidente provinciale dell’Anpi che ha chiesto alla Prefettura e anche alla Procura di Como di intervenire per cancellare la manifestazione –. Chiediamo che vengano rispettate le leggi e la nostra Costituzione che è antifascista e vieta manifestazioni del genere. Anche gli anni scorsi abbiamo denunciato l’obrobrio che si consuma ogni anno in Alto Lago, ma non è servito a niente".

Quest’anno, però, le cose potrebbero andare ben diversamente, anche perché a schierarsi contro l’omaggio a Mussolini, Claretta Petacci e i gerarchi fucilati sul lungolago non c’è solo l’Anpi ma anche Cgil, Cisl e Uil, Pd, Prc, Sinistra Italiana, M5S, Articolo Uno, Acli, Arci provinciale, Istituto di Storia Contemporanea Perretta, Como senza Frontiere, Associazione Lissi, Associazione Italia Cuba, Osservatorio democratico delle nuove destre. "Abbiamo informato di questa manifestazione che secondo noi non rispetta la legge anche il sottosegretario al Ministero dell’Interno, Vito Crimi – ha ricordato Fabio Aleotti, consigliere comunale di M5s a Como –. La libertà di manifestare e la memoria dei morti non possono servire da pretesto per giustificare l’organizzazione di simili manifestazioni". R.Ca.