'Ndrangheta, famiglie criminali a confronto: affari, amicizie e sgarri tra Cristello e Muscatello

Le vicende della famiglia Cristello si incrociano con quelle del clan Galati, nelle gestione di un unico e vasto territorio a cavallo tra Comasco e Brianza di Pa.Pi.

I boss al bar

I boss al bar

Mariano Comense, 31 ottobre 2014 -  Le vicende della famiglia Cristello si incrociano con quelle del clan Galati, nelle gestione di un unico e vasto territorio a cavallo tra Comasco e Brianza. Secondo le accuse della Dda di Milano, il «sodalizio criminoso» composto dai Galati, avrebbe fornito «protezione, anche procurando armi, a persone minacciate da affiliati di altre locali di ‘ndrangheta, come, per esempio, quella offerta ai fratelli Francesco e Gerardo Sessa, tra la fine del 2007 e l’inizio del 2008, minacciati da Rocco Cristello e Antonino Belnome, all’epoca rispettivamente capo locale e capo società della locale di Seregno, ai quali Galati procura due pistole calibro 38, una pistola calibro 9 e 16 proiettili per il tramite del nipote Giuseppe Galati».

Rocco Cristello viene ucciso a colpi di pistola la sera del 27 marzo del 2008 davanti alla sua casa di Verano Brianza, mentre Antonino Belnome, arrestato nel 2010 durante l’operazione Infinito, è stato il primo e fondamentale pentito dell’indagine, che aveva indicato anche i motivi di tale omicidio e di quello di Antonio Stagno, sparito il 29 marzo del 2010: ucciso, si ritiene, per vendicarlo.

Nel frattempo il nipote di Antonio, Fortunato Galati, controllava dal carcere «le attività e i rapporti economici della famiglia». I buoni rapporti con i Cristello sono mantenuti da Salvatore Muscatello, capo della locale di Mariano: a casa sua, durante il periodo di arresti domiciliari, riceve Benito, padre di Rocco assassinato nel 2009 «recuperando in tal modo i rapporti con la famiglia Cristello». Ma a disposizione dei Cristello, e non solo, ci sarebbe stato anche un altro uomo di fiducia di Muscatello, Alberto Pititto, titolare della Mariano Motors, finito anche lui in carcere martedì mattina. Gli inquirenti sostengono che «si è messo a disposizione di numerosi appartenenti alla ‘ndrangheta.