Omicidio di Nadia Arcudi, c'è la svolta. Michele rubava i fondi destinati agli studenti

La maestra era stata trovata senza vita in un bosco di Rodero. Grazie alla denuncia della Supsi potrebbe essere stato trovato il movente

Il luogo in cui è stata ritrovata Nadia Arcudi

Il luogo in cui è stata ritrovata Nadia Arcudi

Rodero (Como), 7 marzo 2017 - La Scuola universitaria professionale della svizzera italiana ha comunicato che si costituirà parte civile contro Michele Egli, l'uomo che il 18 ottobre dell'anno scorso a Stabio in Canton Ticino ha soffocato la cognata Nadia Arcudi, per poi liberarsi del corpo gettandolo in un bosco vicino a Rodero, subito dopo il confine.

La Supsi ha infatti stabilito che Egli, che collaborava con l'istituto, avrebbe fatto sparire parte dei fondi della cassa degli studenti del corso di costruzioni e design e destinati all'esecuzione di copie eliografiche e fotocopie. Una malversazione quantificata in un ammanco che va dai 270mila e ai 300mila franchi svizzeri, oltre 250mila euro

Una vicenda che getta una luce nuova sull'omicidio dell'insegnante, confessato da Egli che però finora si era rifiutato di fornire spiegazioni sul movente. A questo punto si fa largo l'ipotesi che Nadia Arcudi potesse aver appreso dell'attività illecita del cognato e magari avesse minacciato di denunciarlo. Ipotesi al vaglio degli inquirenti elvetici.