Municipalizzata fallita, 64 a rischio sfratto

Con il crac di Mozzate Patrimonio, già dalla prossima settimana alcune famiglie vedranno messi all’asta gli alloggi popolari loro assegnati

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di Roberto Canali

Rischiano di ritrovarsi senza casa tra qualche mese 64 famiglie di Mozzate finite, loro malgrado, ne fallimento della municipalizzata Mozzate Patrimonio, che ha fatto un crac da 41 milioni.

"A carico del fallimento ci sono 64 alloggi di edilizia residenziale pubblica, abitati da 64 nuclei ai quali, nel corso degli anni, gli appartamenti sono stati assegnati con regolare bando – spiegano Matteo Mandressi della Cgil e Fabio Frigerio di Sunia Como – A partire dalla prossima settimana i primi appartamenti verranno messi all’asta. Gli attuali assegnatari riceveranno di conseguenza lo sfratto esecutivo. Entro l’autunno 64 famiglie mozzatesi non avranno più un tetto. Difficile ipotizzare che gli attuali occupanti potranno aggiudicarsi all’asta gli appartamenti che occupano per due semplici ragioni: sono famiglie con basso reddito, inoltre non hanno alcun diritto di prelazione. All’asta chiunque può partecipare e rendere così vano il diritto all’abitazione delle attuali famiglie". Nel 2015 il Pd aveva sollevato il problema in Regione chiedendo un intervento.

Ma l’unico atto concreto compiuto finora è quello del sindaco Luigi Monza che a maggio ha deliberato uno stanziamento per affidare un incarico professionale che studi le conseguenze, anche sociali, della definitiva alienazione delle case popolari. "L’Amministrazione comunale è riuscita a riacquistare il patrimonio di edilizia scolastica, ora serve che la Regione metta a disposizione di Aler le risorse necessarie per rilevare quello di edilizia residenziale comunale, come già è stato fatto con le case Inps di Cinisello Balsamo", lancia un appello il consigliere regionale Dem, Angelo Orsenigo.

Che assicura: "Continueremo a lavorare per proteggere gli inquilini, che non hanno colpe, e per trovare una soluzione definitiva a una situazione estremamente complessa. Già nel 2015 l’allora consigliere regionale del Pd Luca Gaffuri aveva presentato un’interpellanza per richiedere un intervento di Palazzo Lombardia a tutela dei nuclei familiari, alcuni dei quali sono già stati ricollocati dal Comune con soluzioni abitative alternative, negli scorsi anni".