Como, pioggia di multe in Città Murata: residenti contro il vigile elettronico

Scadenze, ritardi nei verbali e nessuna elasticità: il rischio è quello di una guerra legale fra i residenti e Palazzo Cernezzi

Uno degli ingressi della città murata

Uno degli ingressi della città murata.

Como, 2 novembre 2019 -  È in funzione da un anno il vigile elettronico in città, ma si è già fatto molti nemici in primis i residenti del centro storico che da quando è entrato in funzione hanno visto fioccare le multe. Pignolo e soprattutto inflessibile all’occhio elettronico non sfugge nulla dagli ingressi senza autorizzazione all’andirivieni di chi, pur in possesso del pass per entrare in Città Murata, non fa troppo attenzione a limitazioni e orari.

Basta sgarrare di un minuto per vedersi arrivare a casa un verbale, ma c’è anche chi di multe se n’è viste notificare a decine perché il vigile sarà anche elettronico ma a compilare i verbali sono i colleghi in carne e ossa e così tra l’infrazione e la notifica possono trascorrere anche due mesi. Una spada di Damocle che pende, ad esempio, su tutti i residenti che si sono dimenticati della scadenza del loro pass. Un caso che riguarda decine di persone che tremano ogni volta che incrociano il postino perché sanno che in agguato potrebbero esserci decine di verbali a loro carico. A salvarli ci ha provato Alessandro Rapinese che ha presentato una mozione, da discutere nelle prossime settimane a Palazzo Cernezzi, per salvare i destinatari della multe a grappolo. «Se il Comune avesse notificato con celerità le prime sanzioni si sarebbero evitati questi grappoli – spiega – tra l’altro non si comprende il motivo per cui autorizzazioni valide fino al mutare dei requisiti che hanno giustificato la loro emissione rechino una data di scadenza». La minoranza chiede al sindaco, Mario Landriscina, di prendere provvedimenti per avvisare i titolari dei permessi almeno un paio di mesi prima della scadenza del loro pass. «Il Comune verifichi se è possibile annullare i verbali tenendo conto che l’autorizzazione è valida fino al venir meno dei requisiti, pensiamo sia un atto di buon senso risparmiare le sanzioni anche per quegli automobilisti che non hanno presentato ricorso, banalmente perché non hanno la possibilità di pagarsi un avvocato – prosegue Rapinese – Inoltre chiediamo al comando della polizia municipale di contattare, entro 72 ore dalla prima multa, i titolati del pass ztl scaduti». Il rischio è di scatenare, da qui ai prossimi mesi, una vera e propria guerra legale tra i residenti multati e Palazzo Cernezzi. 

Le prime avvisaglie si sono già avute, nei giorni scorsi due giudici di pace di Como hanno accolto il ricorso presentato da un residente in città murata che si era visto recapitare, tutte in blocco, 66 sanzioni per essere transitato a partire dal 24 gennaio scorso nella zona Ztl senza aver rinnovato il proprio permesso. Un maxi-verbale da 6.300 euro che ha spinto l’automobilista ad adire alle vie legale. Il tribunale pur riconoscendo la sua negligenza gli ha dato ragione perché il Comune di Como, notificando in ritardo i verbali, «ha alimentato e prolungato l’errore». In pratica secondo il giudice di pace «i ritardi e le difficoltà organizzative della pubblica amministrazione non devono ricadere a danno del cittadino».  Quel che è certo è che non si scherza con il nuovo vigile elettronico: dal 1 gennaio al 24 maggio infatti le multe emesse sono state 28.244. Una media che supera i 5mila verbali al mese e le 188 multe al giorno, roba da far impallidire i 60/70 verbali staccati dai vigili in carne e ossa fino al dicembre scorso, quando le macchine in ingresso nella Ztl spesso occorreva controllarle una alla volta per scoprire se il tagliando era valido e soprattutto se l’automobilista aveva rispettato le fasce orarie di sosta.