Mozzate, aggressione e coltellata: l'uomo arrestato racconta tutto

Flavio Briancesco ha detto ai carabinieri dove trovare il coltello con cui ha ucciso Lorenzo Borsani

I rilievi dei carabinieri

I rilievi dei carabinieri

Mozzate (Como), 8 agosto 2020 - Ha raccontato tutto di quella lite di pochi minuti, che si è conclusa sferrando un fendente mortale a Lorenzo Borsani, trentaseienne che conosceva di vista, ma con il quale non aveva mai avuto nulla a che fare. Ha detto ai carabinieri dove ritrovare il coltello, in che modo era stato aggredito, i motivi per cui si trovava in quella casa. Dalla caserma di Mozzate, Flavio Briancesco, 49 anni, giovedì notte è uscito con un’accusa di omicidio volontario che lo ha condotto in carcere al Bassone.

Ai carabinieri, coordinati dal sostituto procuratore Antonio Nalesso, ha spiegato cosa era accaduto, facendo chiarezza rispetto alle ipotesi iniziali e dichiarando, innanzi tutto, che il coltello era suo, non della vittima: un Opinel a serramanico da 23 centimetri, di cui 10 di lama, che a suo dire teneva nella cassetta degli attrezzi. Perché giovedì, in quella casa di via Turati, ci era andato per aggiustare la lavatrice dell’ex moglie della vittima. Ma quando è uscito, verso le 18.30, si è trovato le gomme della sua Classe A tagliate. 

Non ha visto chi gli aveva fatto quel danno, ma subito Borsani lo avrebbe aggredito intimandogli di non entrare più in casa della sua ex moglie, da cui si era separato un anno fa. Una gelosia immotivata, che tuttavia lo ha reso sospettoso e aggressivo al punto da danneggiare l’auto di Briancesco e minacciarlo. La lite è diventata colluttazione, i due si sono malmenati, nonostante il tentativo della ex moglie della vittima di separarli. Fino alla coltellata, che ha raggiunto Borsani al torace. E’ stramazzato a terra, in condizioni gravissime, mentre l’omicida si allontanava a piedi, con la certezza di averlo ferito, ma senza immaginare che sarebbe morto di lì a poco. Passando davanti a un edificio dismesso, ha lanciato il coltello nel giardino, dove è stato poi ritrovato dai carabinieri. Poi ha chiamato un conoscente, gli ha chiesto un passaggio fino a Locate Varesino, a casa della fidanzata.

È stata lei ad avvisare i carabinieri, subito dopo aver ascoltato il racconto di ciò che era accaduto. Ma nel frattempo i militari avevano parlato con l’ex moglie della vittima, e sapevano già chi dovevano cercare. Briancesco è stato collaborativo fin da subito. Non ha opposto nessuna resistenza, ha raccontato tutto quello che ricordava di quei minuti concitati. A casa della ex moglie di Borsani, Briancesco era stato mandato dalla sua fidanzata, amica della ex moglie della vittima. Sapeva che cercava un tecnico per riparare la lavatrice, gli aveva proposto di chiamare lui, disoccupato e sempre in cerca di lavoretti per arrotondare la giornata.