Incendio a San Fermo, strage dei bimbi: la comunità marocchina protesta in città

A due settimane dai funerali le comunità marocchine della Lombardia che hanno chiesto alla Questura il via libera per un presidio di solidarietà che si terrà sabato prossimo, dalle 15 alle 17, di fronte a Palazzo Cernezzi

L'appartamento dove si è verificata la tragedia

L'appartamento dove si è verificata la tragedia

Como, 5 novembre 2017 - Una tragedia che non ha sconvolto solo Como quella di papà Faycal Haitot che lo scorso 20 ottobre, sentendosi abbandonato da tutti e nel timore di perdere la sua famiglia, ha deciso di uccidersi trascinando con sé i propri quattro figli dopo aver appiccato un rogo all’interno dell’appartamento che gli era stato assegnato dal Comune in via per San Fermo. A due settimane dai funerali a ricordare la strage saranno le comunità marocchine della Lombardia che hanno chiesto alla Questura il via libera per un presidio di solidarietà che si terrà sabato prossimo, dalle 15 alle 17, di fronte a Palazzo Cernezzi.

Una commemorazione che è anche una protesta quella della comunità marocchina, seconda per presenza in Italia dopo quella albanese, di fronte a una tragedia che a loro parere si sarebbe anche potuta evitare con un intervento più tempestivo da parte dei servizi sociali. Una polemica scoppiata subito dopo la strage e non ancora sopita, malgrado la Procura della Repubblica di Como allo stato attuale non abbia aperto nessun fascicolo e l’amministrazione, attraverso il sindaco Mario Landriscina, abbia ribadito a più riprese che tutto il possibile è stato fatto.

Le comunità marocchine della Lombardia però non si rassegnano di fronte all’ineludibilità di una tragedia che è costata la vita a quattro bambini, malgrado ad ucciderli sia stato il gesto disperato del loro padre che negli ultimi tempi era l’unico ad occuparsi di loro, dopo il ricovero della madre all’interno di un centro psichiatrico. Attraverso i loro portavoce i marocchini chiedono più attenzione alla loro comunità da parte delle istituzioni pubbliche, in particolare di fronte ai casi di bisogno che si sono moltiplicati nel corso degli ultimi anni. Alla manifestazione sono state invitate anche le associazioni italiane e tutti i cittadini comaschi che il loro omaggio a Siff, Saphiria, Soraya e Sophia lo hanno già tributato, in maniera silenziosa, lo scorso 1 novembre.