Incendio a San Fermo, l'addio ai bimbi morti nel rogo: ci pensa il Comune

Sarà il Comune di Como a farsi carico dei funerali e del seppellimento di Faycal e dei suoi quattro figli

La corsa dei soccorritori a San Fermo della Battaglia (La Presse)

La corsa dei soccorritori a San Fermo della Battaglia (La Presse)

Como, 24 ottobre 2017 - Sarà il Comune di Como a farsi carico dei funerali e del seppellimento di Faycal Haitot e dei suoi quattro figli. Tuttavia tempi burocratici per ora non prevedibili, non hanno ancora consentito di fissare le date dei funerali del quarantanovenne che venerdì ha appiccato il fuoco nel suo appartamento di via per San Fermo 18, causando la morte per asfissia dei suoi quattro bambini di 11, 7, 5 e 3 anni. Le esequie si svolgeranno in chiesa, essendo Haitot di religione cristiana. Inoltre era molto legato alla parrocchia di Monte Olimpino, dove è stata organizzata la veglia funebre, e dove con ogni probabilità saranno celebrate le esequie. Per quanto riguarda il seppellimento, altro aspetto di cui si sta facendo carico il Comune, gli uffici stanno individuando in queste ore un luogo a Como, dove rimarranno Faycal e i suoi bimbi.

Nel frattempo il sindaco di Como, Mario Landriscina, «Ritenuto opportuno e doveroso farsi portavoce del sentimento diffuso della città davanti al dramma di venerdì scorso in via per San Fermo – fa sapere Palazzo Cernezzi – a nome dell’Amministrazione Comunale, ha disposto di esporre le bandiere a mezz’asta negli immobili comunali nel giorno delle esequie in segno di partecipazione, di solidarietà e di sostegno alla madre dei quattro bambini morti in quella circostanza». La donna è tuttora ricoverata in una struttura sanitaria, dove si trovava già in precedenza, e che l’ha salvata dall’essere coinvolta nella tragedia accaduta venerdì. Ha saputo di ciò che è successo alla sua famiglia, ed è assistita costantemente dal personale sanitario. Non è in condizione di farsi carico di nulla, se non di cercare di prendere coscienza di ciò che è accaduto.

L'indagine  della Procura di Como relativa all’omicidio-suicidio, ha svolto tutti gli accertamenti necessari a chiarire il quadro e la dinamica di ciò che è accaduto, chiarendo fin dalle prima battute che si è trattato di un gesto deciso in autonomia da Faycal, come annunciato in alcuni messaggi mandati a diverse persone nelle ore precedenti, e che è stato commesso senza l’aiuto di nessuno. Una evidenza che ha spinto il magistrato di tur<no a non disporre autopsie per le vittime della strage, a non disporre il sequestro dei corpi, e a lasciarli a disposizione per svolgere le esequie, senza alcuna necessità di nullaosta formale.