Como, ferisce la moglie con una spada: "Non so dire perché l’ho fatto"

È gravissima la 55enne colpita all’addome con una delle katane della collezione del coniuge

Indaga la polizia

Indaga la polizia

Como - Avrebbe agito in preda a uno stato confusionale l’uomo di 41 anni che il giorno dell’Epifania ha ferito gravemente la moglie colpendola all’addome con un colpo di sciabola. Domani sarà interrogato dal gip, che dovrà ascoltare la sua ricostruzione di quanto accaduto giovedì mattina nell’appartamento di via Magenta dove vive con la vittima, 55 anni, ora ricoverata al Sant’Anna con prognosi riservata, dopo essere stata operata d’urgenza. Dopo l’aggressione, mentre la donna veniva portata in ospedale, la polizia lo ha raggiunto e portato al nosocomio di Cantù, in un condizione di apparente delirio. La stessa in cui, poco prima, aveva aggredito la moglie, pronunciando frasi farneticanti come "siamo angeli".

I pochi dettagli emersi finora sono stati raccontati dalla vittima prima di essere sottoposta a un intervento chirurgico d’urgenza: ma è stata la stessa donna a chiedere che il marito avesse assistenza e aiuto, non solo per lo stato mentale di quella mattina ma per una serie di problemi con cui da tempo l’uomo pare stia convivendo con grande difficoltà. Tutte circostanze che dovranno essere accertate e valutate con maggiore attenzione, certamente anche attraverso colloqui psicologici, per far emergere anche ciò che, al momento, l’uomo dice di non ricordare. Compresa l’eventuale assunzione di farmaci o altre sostanze che potrebbero aver interferito con la sua condizione psichica.

Al momento, avrebbe solo dichiarato di non aver mai avuto alcuna intenzione di fare del male, e di non essersi reso conto della gravità dell’aggressione. In casa, oltre alla spada utilizzata per ferire la moglie, ne aveva altre, tutte sequestrate dalla polizia. Il sostituto procuratore di Como Giuseppe Rose lo ha fatto arrestare con l’ipotesi di tentato omicidio: quella ferita, ampia a profonda, ha raggiunto la donna in un punto vitale. Gli agenti della Squadra Volante giovedì, dopo la dimissione dal Pronto soccorso, lo hanno portato in Questura, e da lì in carcere al Bassone dove si trova tuttora in attesa dell’interrogatorio che è stato fissato per domani mattina, in collegamento dagli uffici del Tribunale.