Cantù, in mille per chiedere al sindaco di poter pregare in pace

Nel pomeriggio il corteo per le vie della città dell'associazione islamica Assalam

Il corteo a Cantù

Il corteo a Cantù

Cantù (Como), 3 dicembre 2022 - Oltre un migliaio di persone hanno partecipato questo pomeriggio al corteo organizzato dall'Associazione Assalam per rivendicare il diritto di poter pregare all'interno del capannone di via Milano, di proprietà della locale comunità islamica e a rischio esproprio da parte del Comune. La pioggia non ha scoraggiato i partecipanti tra i quali c'erano anche gli esponenti di una ventina di associazioni di volontariato, gli scout e i rappresentanti del mondo della politica e del sindacato. 

Il corteo è partito da via Milano e sotto la pioggia ha percorso le vie del centro storico fino a Villa Calvi dove poi si è sciolto, a garantire la sicurezza dei partecipanti di hanno pensato gli uomini della Questura di Como con l'aiuto dei carabinieri e della Polizia locale. I manifestanti hanno invocato il diritto a poter pregare nel rispetto di quanto prevede l'articolo 21 della Costituzione, chiedendo all'amministrazione comunale di sedersi attorno a un tavolo per discutere con loro.

La replica, indiretta,  è arrivata già in mattinata attraverso un comunicato del sindaco Alice Galbiati, della Lega. "In nessuna sede ed in nessuna circostanza è stata messa in discussione la libertà di culto di alcuno – la risposta del sindaco, Alice Galbiati, arrivata attraverso un comunicato diffuso in mattinata – Questo argomento è utilizzato sono confondere di fronte alla violazione accertata della legge. Il Tar Lombardia nel 2018 ed il Consiglio di Stato nel 2021 hanno decretato in via definitiva che l’Associazione culturale Assalam utilizza abusivamente il capannone di Via Milano come luogo di culto, contrariamente a quanto previsto dalle destinazioni d’uso consentite".