I boschi di Merone come Rogoredo. Ma i pendolari chiedono e ottengono un blitz

I pendolari segnalavano da tempo uno strano viavai. C’è voluta una lettera del sindaco al prefetto

Gli agenti della Questura di Como durante il blitz nei boschi di Merone

Gli agenti della Questura di Como durante il blitz nei boschi di Merone

Merone (Como), 22 novembre 2020 - Quello strano via vai attorno alla stazione di Merone i pendolari l’avevano notato fin da agosto. Gruppi di ragazzi che arrivavano in treno in paese da Milano e Monza e si incamminavano lungo la massicciata, verso i boschi al confine con Monguzzo a poca distanza dall’oasi di Baggero. Quando in paese, soprattutto nel quartiere vicino alla stazione, si sono moltiplicati furti e furtarelli non è servito Sherlock Holmes per capire che era il traffico di sostanze stupefacenti a muovere quell’andirivieni.

Punto di congiunzione tra due linee ferroviarie, la Asso-Erba-Milano e la Como-Lecco, la piccola stazione a due passi dai boschi senza più la biglietteria né alcun presidio sembrava il luogo perfetto per diventare un crocevia dello spaccio. Per fortuna a fare argine ci hanno pensato proprio i pendolari, che non si sono mai rassegnati a veder diventare la loro stazione una specie di Rogoredo, con i tossicodipendenti riversi sulle scale del sottopasso o accampati sulle panchine.

Per mesi hanno invocato l’intervento delle forze dell’ordine finché il sindaco, Giovanni Vanossi, non ha scritto al prefetto per chiedere aiuto. L’altro giorno in paese sono arrivati gli agenti della questura di Como per un blitz nei boschi organizzato con l’aiuto del reparto Prevenzione Crimine Lombardia.

La polizia ha setacciato la zona rinvenendo, nei pressi di un albero, un involucro di cellophane con all’interno due pezzi di una sostanza di colore marrone che gli agenti hanno subito riconosciuto come eroina. Per averne la certezza è bastato attendere l’esito dell’analisi chimica compiuta dalla polizia scientifica: 102 grammi di eroina che sul mercato avrebbero fruttato ai pusher non meno di 2mila euro.

Durante i controlli è stato segnalato alla divisione anticrimine della questura di Como un cittadino italiano, residente in provincia di Como, con diversi precedenti per reati contro il patrimonio e in materia di stupefacenti. L’uomo è stato invitato ad andarsene e gli è stato notificato l’avvio del procedimento per il provvedimento di allontanamento dal territorio di Merone. Si tratta solo del primo di una serie di controlli che verranno ripetuti per stroncare lo spaccio nei boschi al confine tra Monguzzo e Merone. Una buona notizia soprattutto per i pendolari, da domani potranno attendere il treno senza più la paura di fare brutti incontri in stazione.