Maxi-frode fiscale I conti con la giustizia non si sono chiusi

Alserio, al commercialista ai domiciliari altre contestazioni

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ALSERIO

di Paola Pioppi

A metà settembre, il commercialista comasco Gianpaolo Palmiero era finito in carcere per una serie di reati fiscali, andando incontro anche al sequestro delle società su cui si erano concentrate le indagini, e ai relativi beni. Tra questi, la villa di Alserio dove ora il Tribunale del Riesame gli ha concesso gli arresti domiciliari, in attenuazione di quanto previsto dall’ordinanza di custodia cautelare chiesta dal sostituto procuratore Massimo Astori. Ma nel frattempo, la Guardia di finanza di Olgiate Comasco ha proseguito le complesse indagini sulla gestione del suo patrimonio, scoprendo anche una trattativa, che si sta cercando di chiarire meglio, per l’acquisto di una villa in un paradiso naturale in Africa.

Zone come Zanzibar o Paesi limitrofi, dove si concentrano gli interessi e gli investimenti di moltissimi professionisti e imprenditori italiani, anche comaschi e brianzoli. L’affare con Palmiero – formalmente nullatenente - non è stato portato a termine, forse anche a causa dell’interessamento della Procura di Como, che già prima di arrivare a eseguire l’ordinanza di custodia cautelare, stava procedendo con acquisizioni di documentazione e convocazioni di testimoni. Accertamenti svolti su quattro società che ruotavano attorno alle attività del commercialista - la Sed, Studio elaborazione dati, società cooperativa a responsabilità limitata, la Sed Società Cooperativa Onlus, la Mavi&Co srl e la Mavi&Co società agricola a responsabilità limitata - da cui, stando a quanto emerso dalle indagini condotte finora, sarebbe emerso che il denaro delle società riconducibili a Palmiero, avrebbe indebitamente pagato la costruzione e gli arredi della villa di Alserio in cui viveva, finita sotto sequestro preventivo assieme ad altri beni, spese personali, villeggiature, supermercati, acquisti che esulano dall’attività della cooperativa per un ammontare di 350mila euro. Sono, inoltre, stati ricostruiti debiti tributari da parte della cooperativa per un milione e 700mila euro, un debito personale con l’erario di 600mila euro.