Chi era Matteo Pozzoli il pilota morto nell'incidente del canadair precipitato in Sicilia

Le parole del padre Filippo Pozzoli che è stato sindaco di Erba e il precedente di un incidente in aereo nel 1997

Una tragedia che unisce la Sicilia e la Brianza quella del Canadair precipitato giovedì alle pendici dell’Etna, a Linguaglossa, sul quale viaggiava anche Matteo Pozzoli, 56 anni, molto conosciuto in città anche per essere il figlio di Filippo Pozzoli, che guidò Erba dal 1995 al 2002 per conto della Lega.

"La speranza di rivederlo c’è sempre ma questa volta è difficile: l’aereo è esploso – aveva spiegato il padre ieri mattina, ore prima del ritrovamento dei resti di Matteo e del collega Roberto Mazzone, 62 anni salernitano –. L’ho visto l’ultima volta domenica quando è partito da casa portando con sé le provviste preparate dalla mamma. Abbiamo saputo dell’incidente dalla radio, sentendo che il Canadair era partito da Lamezia Terme e sapendo che Matteo era lì, abbiamo fatto due più due. Solo dopo ci ha chiamati un collega dicendo che doveva darci una notizia, è stato l’unico che ha avuto la buona grazia di avvisarci".

Una vita in volo quella di Matteo che dopo una carriera in Aeronautica Militare aveva deciso di mettere a frutto la sua esperienza pilotando i velivoli dell’azienda privata Babcock. "Lavorava per una ditta che ha in appalto il servizio antincendio, ma prima di tutto mio figlio era uno dei tre piloti sperimentatori che ci sono in Italia, collaudatore a Pratica di Mare. Ha fatto la carriera militare ed è diventato Tenente Colonnello, ma siccome a quel grado si viene messi dietro a una scrivania, è passato all’antincendio per continuare a volare. Aveva anche avuto un incidente, ma mai ha pensato di smettere di volare. La sua vita era quella".

L’incidente in questione è lo schianto sul monte Lupone, in provincia di Latina nel 1997, quando Matteo era scampato alla morte mentre pilotava un SIAI 208. Lo schianto costò la vita collega Maurizio Poggiali, del disastro Pozzoli venne ritenuto responsabile e condannato a un anno e sei mesi. Sull’incidente il fratello della vittima, l’attore Fabio Poggiali, poi morto suicida, ha scritto un monologo teatrale. Pozzoli fu condannato anche a risarcire il danno allo Stato dalla Corte dei Conti. Impossibile non ricordare la vicenda all’indomani della tragedia di Linguaglossa, anche se solo le indagini della Procura di Catania potranno stabilire quel che è accaduto e soprattutto chi dei due pilotava. "Dicerie e storie assurde – hanno replicato ai giornalisti Simone e Ismaele Pozzoli che ieri erano sulle pendici dell’Etna per conto della famiglia -. Siamo qui, sul luogo dell’incidente dove nostro fratello ha perso la vita mentre spegneva un incendio che qualcun altro ha acceso e sono anni che Matteo spegne incendi ed è partita la macchina del fango che è soltanto vergognosa".