Mariano Comense, incendio in discarica: la preoccupazione dei residenti

Ma i risultati dell'analisi dell'Arpa ancora non ci sono

Vigili del fuoco al lavoro in discarica

Vigili del fuoco al lavoro in discarica

Mariano Comense (Como), 2 aprile 2019 - A più di una settimana dall’incedio che lunedì scorso è divampato all’interno della discarica di Cascina Settuzzi, spento definitivamente solo tre giorni dopo, i cittadini di Mariano sono ancora in attesa di sapere cos’è bruciato e di avere rassicurazioni sulla qualità dell’aria che si respira in paese. Non sono ancora stati resi noti infatti i dati dei rilievi compiuti dal Gruppo specialistico contaminazione atmosferica dell’Arpa, che si era messo al lavoro nelle ore immediatamente successive al roto installando sottovento un campionatore ad alto volume per il monitoraggio di microinquinanti.

«Siamo ben oltre le 72 ore previste dalle legge in questi casi», si lamentano gli abitanti attraverso i social facendo notare che il termine per conoscere i risultati delle prime analisi scadeva venerdì mattina, ovvero più di tre giorni fa. Nell’attesa c’è chi per precauzione non ha mandato i figli a scuola durante i giorni del rogo mentre i sindaci, di Mariano e dei paesi vicini, hanno invitato i loro concittadini a tenere porte e finestre tappate per evitare il più possibile di respirare il fumo prodotto dalla combustione dei rifiuti. In attesa degli esiti degli esami dell’Arpa gli incendi di Cascina Settuzzi sono già oggetto delle indagini della commissione d’inchiesta voluta da Regione Lombardia sul sistema di gestione dei rifiuti. La discarica infatti si sarebbe dovuta chiudere lo scorso 31 marzo, per il completamente delle opere di bonifica, dopo una decina di proroghe ottenute nel corso degli ultimi anni che hanno consentito il conferimento di altre migliaia di tonnellate di rifiuti.

«Quella discarica è già stata oggetto in passato di episodi simili, su cui si sono svolte indagini e, su richiesta dell’amministrazione comunale di Mariano, anche potenziati i sistemi di controllo dell’impianto – sottolinea la deputata comasca Chiara Braga - Strumenti che spero risulteranno utili per chiarire le cause e le responsabilità del nuovo episodio, che coinvolge, peraltro, un impianto che sta raggiungendo il suo fine vita».