Il Tribunale di Como
Mariano (Como), 21 novembre 2018 - Era morta a causa di un malore, che l’aveva colpita la mattina dell’11 novembre, mentre si trovava all’interno di una cohousing in cui aveva scelto di vivere negli ultimi tempi. Per il decesso della donna, Carmela Papa, settantenne di Mariano Comense, il sostituto procuratore di Como Valentina Mondovì ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di omicidio colposo, iscrivendo sul registro degli indagati il responsabile della struttura abitativa, Salvatore Valenti.
Quel giorno la donna era stata male mentre si trovava nella sua stanza della palazzina di via Isonzo, ed era stata chiamata un’ambulanza che l’aveva immediatamente soccorsa. Contestualmente era intervenuta una pattuglia della polizia locale, per capire le circostanze in cui si trovava l’ospite al momento del malore. La donna era stata quindi trasportata all’ospedale di Lecco, dove aveva smesso di vivere un’ora dopo l’arrivo. Sulle cause della morte, accertata dall’esame autoptico, non ci sono dubbi, ma la Procura di Como sta svolgendo accertamenti che sembrano mirati a capire l’eventuale ruolo di responsabilità del gestore della struttura, ora assistito dall’avvocato Gianluca Crusco.
Formalmente non si tratta di una residenza per anziani, dove viene prevista o garantita una assistenza sanitaria, ma solo di un luogo di convivenza, che consente agli ospiti di svolgere una vita normale, a evitando la solitudine delle mura domestiche. Un concetto di condivisione tra persone autosufficienti, dove sono garantiti i servizi minimi, come in altre realtà simili che stanno prendendo piede. Ora la Procura, sembra intenzionata a capire meglio i termini di tale convivenza, e in particolare il ruolo di responsabilità del gestore, o le misure assistenziali previste. Ma soprattutto, se questo tipo di alloggi prevede l’obbligo di qualcuno che garantisca un intervento medico tempestivo, oppure se devono essere del tutto equiparati a una casa privata o a un residence.