Mariano, dopo il rogo: "La discarica ha i giorni contati"

Le rassicurazioni del sindaco dopo il rogo che ha allarmato la città

Il rogo in discarica

Il rogo in discarica

Mariano Comense (Como), 7 aprile 2019 -  Anche se l’Arpa ha certificato che solo durante il primo giorno d’incendio la percentuale di diossine e furani è quadruplicata rispetto alla sua abituale concentrazione in città, sottolineando che il fenomeno ha comunque avuto una rilevanza contenuta, il sindaco Giovanni Marchisio vuole vederci chiaro e attende un confronto con l’Ats, annunciando che ogni caso per Cascina Settuzzi è arrivo il momento di andare in pensione. «Siamo nella fase di chiusura definitiva di questo impianto aperto e attivo del 1982 – spiega il primo cittadino – Il conferimento del materiale per la riprofilatura e la copertura, operazioni necessarie per la sua chiusura, lunedì 25 marzo era giunto al 92% del suo completamento. Il percorso comunque non si ferma: la discarica ha la parola fine già scritta. Dal giorno della chiusura partirà poi un periodo di post-gestione, ovvero un monitoraggio della durata di trent’anni». Secondo le informazioni raccolte dall’amministazione l’incendio che si è sviluppato lo scorso 25 marzo ha interessato la sud-sud/ovest dell’impianto dove sono stipati rifiuti speciali non pericolosi di natura eterogenea.

Durante il primo giorno diossine e furani hanno raggiunto la concentrazione di 2,40 picogrammi per metro cubo d’aria, misurati attraverso una centrale di misurazione predisposta in piazza del municipio, già il giorno successivo e il mercoledì le concentrazioni erano scese a 0,7 picogrammi per metro cubo d’aria ovvero il valore medio misurato anche durante tutto il resto dell’anno. Dati da contestualizzare secondo il Circolo Ambiente «Ilaria Alpi» che invita a non sottovalutare le concentrazioni rilevate contando che il 25 marzo soffiava un vento molto forte in tutta la provincia di Como. «Il vento ha comunque contribuito a disperdere gli inquinanti in un raggio di qualche chilometro – sottolinea Roberto Fumagalli, presidente del circolo che lunedì 15 aprile ha invitato in città il professor Nando Dalla Chiesa per discutere di infiltrazione mafiosa e anche di discarica in un incontro in Sala «San Carlo» con Monica Forte, presidente della Commissione regionale antimafia - il che potrebbe essere stato un bene per chi risiede nei dintorni dell'impianto ma, in ogni caso, non si tratta di una situazione vantaggiosa per l'ambiente.

La combustione dei rifiuti produce sempre inquinanti, diossine e furani in particolare sono molto pericolosi per l'ambiente e per la salute umana. Nel caso dell'incendio di Mariano si può quindi ipotizzare che questi inquinanti si siano distribuiti per alcuni chilometri rispetto al sito della discarica». Un tema destinato a diventare protagonista del dibattito politico da qui al giorno del voto, il prossimo 26 maggio, anche se tutte le forze politiche almeno a parole si dichiarano ferme sulla necessità di chiudere al più presto Cascina Settuzzi.