Mariano, i risultati dell'Arpa dopo il rogo in discarica

Lunedì 25 marzo, primo giorno dell'incendio, il picco di diossine e furani che il giorno dopo erano già rientrati nella norma

Vigili del fuoco spengono il rogo nella discarica di Mariano Comense

Vigili del fuoco spengono il rogo nella discarica di Mariano Comense

Mariano Comense (Como), 2 aprile 2019 - Sono finalmente arrivati i risultati delle analisi compiuti dai tecnici di Arpa Lombardia sui fumi diffusi in atmosfera in seguito all'incendio divampato lo scorso 25 marzo alla discarica di Cascina Settuzzi. Un incendio di rilevanza contenuta secondo la classificazione di Arpa che ha posizionato un campionatore sul municipio per misurare il grado di tossicità dell'aria respirata in centro città. 

Le concentrazioni delle diossine e dei furani hanno toccato nelle prime fasi dell’incendio valori di 2.40 picogrammi per metro cubo di aria, per poi scendere a 0.07 il giorno successivo e a 0.06 il terzo giorno. Grazie all’operato dei vigili del Fuoco e alle condizioni atmosferiche favorevoli alla dispersione delle sostanze rilasciate dalla combustione, già dal secondo giorno i valori dei contaminanti atmosferici nell’abitato sono rientrati nei livelli normalmente registrati nella zona, nel medesimo periodo dell’anno. 

Per diossine e furani non è previsto un limite di legge visto che l’esposizione per inalazione diretta costituisce solo una piccola proporzione dell’esposizione totale, generalmente inferiore al 5% di quanto l’uomo assume normalmente ogni giorno attraverso il cibo.

Gli IPA, altri inquinanti monitorati per tutto il periodo emergenziale, non sono traccianti specifici delle combustioni di un incendio ma sono emessi da diverse sorgenti antropiche. Di conseguenza, le concentrazioni osservate nel centro di Mariano nel corso dell’evento (< 0.27 nanogrammi per metro cubo di benzo[a]pirene il 25 marzo, 0.89 ng/m³ il giorno successivo e 0.54 ng/m³ il terzo giorno) non possono essere attribuite esclusivamente all’incendio e in, in ogni caso, si sono attestate su valori in linea con le rilevazioni medie effettuate nella zona tra la stagione invernale e quella primaverile, come dimostra il confronto tra i valori rilevati dal campionatore e i dati provenienti dalla postazione fissa della rete di rilevamento della qualità dell’aria di Meda.