Como, gravi maltrattamenti alla moglie: pena di due anni

Diversi e pesanti episodi ai danni della consorte lo avevano fatto finire al “Bassone” di Como

Carcere

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Como, 13 luglio 2020 -  Era finito in carcere a fine novembre per gravissimi maltrattamenti alla moglie, alla presenza dei figli piccoli. Ora l’uomo, un comasco di 49 anni, ha patteggiato due anni con pena sospesa.

Quando la moglie si era rivolta alla Squadra Mobile di Como, chiedendo aiuto, da mesi subiva ingiurie e minacce, scenate violente, denigrazioni davanti ai bimbi. Ogni giorno il marito le gridava che non voleva più vedere la sua faccia, che doveva scomparire dalla sua vista, che non voleva mangiare con lei perché quello che cucinava faceva schifo. Tornava a casa ubriaco, spalancava le finestre in piena notte in inverno, per impedirle di dormire. Condotte che il giudice aveva ritenuto tali da dover fare un intervento drastico a tutela della donna e dei figli: così il 30 novembre era stato portato in carcere.

A luglio dello scorso anno, la Squadra Volante aveva già fatto un intervento quando era avvenuto uno degli episodi più gravi: al termine di una serie di insulti e denigrazioni rivolti alla moglie, l’uomo si era calato i pantaloni davanti alla donna e alla bimba di 12 anni, pronunciando una frase volgare che aveva turbato e spaventato la ragazzina. A quel punto la polizia aveva raccolto una serie di altri episodi avvenuti dentro quella casa dove l’arrestato, spesso ubriaco, rivolgeva continuamente alla moglie offese pesanti, urlava e gridava il suo disprezzo, le intimava di lasciare la casa e diceva ai figli – la ragazzina dodicenne e il fratellino di 10 anni – che avevano una madre orrenda, e che ne avrebbe trovata una migliore per loro, "una vera mamma". Dopo due settimane trascorse al Bassone, a metà dicembre era finito ai domiciliari, per poi essere sottoposto alla sola misura del divieto di avvicinamento fino a giugno, quando ha trovato un accordo per l’applicazione della pena.