Luca, un'impresa da alpino. Scalare il Monte Rosa sulla carrozzina cingolata

Luca Barisonzi è rimasto paralizzato dopo un agguato in Afghanistan di Umberto Zanichelli

Luca Barisonzi e la carrozzella per arrivare sul Monte Rosa (Foto Facebook)

Luca Barisonzi e la carrozzella per arrivare sul Monte Rosa (Foto Facebook)

di Umberto Zanichelli

Gravellona (Pavia), 26 luglio 2014 - Il cielo sarà lì. A portata di mano. Luca Barisonzi, 24 anni, l’alpino di Gravellona gravemente ferito il 13 gennaio 2011 in Afghanistan, domani tenterà una straordinaria impresa, nonostante la paresi. Accompagnato da Luca Colli, personal trainer ed alpinista estremo di Vigevano, raggiungerà il rifugio Capanna Margherita sul Monte Rosa, il più alto d’Europa a quota 4.554 metri. Per farlo utilizzerà la Action Track Chair, una speciale sedia cingolata alimentata a batterie elettriche, che egli stesso piloterà.

È una sfida, l’ennesima di Luca da quando quel giorno nel deserto un proiettile fece sterzare bruscamente il suo destino. Un destino al quale l’alpino lomellino si è opposto con una straordinaria forza d’animo, sbalordendo i medici che per lui avevano pronunciato una pesantissima sentenza: tetraplegia. Non avrebbe potuto muovere che il collo, Luca. Che oggi invece ha recuperato la posizione seduta e l’uso parziale di una mano, con cui piloterà la «bestia» che lo condurra a toccare il cielo.

«Domani sulla vetta non saremo soli - dice Luca Barisonzi - Con noi ci saranno tutti gli uomini e tutte le donne che hanno dato la vita per il nostro Paese seguendo un ideale e tutti i disabili che spesso sono dimenticati». Già oggi Luca Barisonzi sarà ad Alagna Valsesia (Vercelli). Sempre oggi Luca Colli e un gruppo di persone tra cui la moglie di Barisonzi, Sarah, alcuni parenti e una rappresentanza di alpini, carabinieri e commilitoni del maresciallo di Gravellona, saliranno al rifugio Gnifetti da punta Indren, a 3.200 metri. «Domani intorno alle 4 - racconta proprio Colli - noi ci muoveremo i 4.280 metri del Colle del Lys. Più o meno alle stessa ora un elicottero porterà Luca Barisonzi al “rendez-vous”. Poi insieme saliremo fino al rifugio».

Per l'impresa Barisonzi si è preparato con cura e ha superato brillantemente i test ai quali è stato sottoposto al Centro di medicina della montagna di Aosta e Chamonix. In due ore o poco più si arriverà a destinazione. «Subito dopo inizierà la discesa - racconta ancora Colli -. Io ed alcuni altri la faremo con gli sci, parte del nostro gruppo per la via tradizionale. Luca invece tornerà a valle in elicottero. Intorno alle 16 dovremmo essere tutti rientrati».

E poi sarà festa. «Questo progetto che ho pensato e che ha trovato Luca entusiasta - conclude il personal trainer vigevanese - vuole essere prima di tutto un messaggio a tutti i disabili per far capire che con gli stimoli giusti si può vivere una vita piena e ricca di soddisfazioni». Il costo della spedizione è di 15mila euro e tutto quello che è stato raccolto in più verrà destinato alla Cooperativa Sociale Spazio Vita dell’ospedale Niguarda di Milano.

umberto.zanichelli@ilgiorno.net