Linea Lecco-Como elettrificata “Spinta“ da Roma dopo 40 anni

L’intervento da 78 milioni è stato inserito nel Piano nazionale di ripresa dell’esecutivo Draghi

Migration

Ci sono voluti quarant’anni, ma alla fine l’elettrificazione è arrivata anche per la Como-Lecco, per ora sulla carta anche se il documento è di quelli importanti visto che si tratta del Piano nazionale di ripresa e resilienza, uno dei documenti del Recovery Fund a cui sta lavorando il Governo Draghi.

"Si tratta di un ottimo risultato che porterà immensi benefici per i viaggiatori, pendolari e turisti, non solo nelle province di Como e Lecco, ma in tutta la Lombardia - spiegano soddisfatti Raffaele Straniero e Angelo Orsenigo, consiglieri regionali del Pd, che in passato si sono spesi per l’elettrificazione della linea - Grazie ai due Governi, quello attuale e quello precedente, che hanno accolto la richiesta dei territori, ritenendo l’opera strategica e urgente per la ripresa e lo sviluppo della nostra regione dopo la pandemia". Festeggia anche Raffaele Erba, consigliere regionale di M5s. "Un progetto in cui nessuno credeva e che lentamente ha ottenuto il meritato riconoscimento. Un’opera strategica fondamentale per il nostro territorio, un passo avanti importante nel nome della sostenibilità ambientale e dello sviluppo, che porterà indubbi benefici al trasporto su ferro ma anche alla mobilità in generale – sottolinea - Non abbiamo mai desistito dal continuare a credere nella possibilità di realizzare quest’infrastruttura fondamentale nonostante le tante difficoltà incontrate. Ma alla fine il duro lavoro dello scorso anno nel recuperare preziose risorse in Europa sta portando i frutti sperati". L’intervento costerà 78 milioni di euro e i tempi di realizzazione dovrebbero essere relativamente rapidi considerando che si tratterebbe di uno degli interventi collegati al Recovery Fund. "E’ stata Regione Lombardia ad avanzare la proposta al Governo – rivendica il risultato ottenuto Fabrizio Turba, sottosegretario alla presidenza di Regione Lombardia per la Lega - E’ un’ottima notizia per il nostro territorio e per i circa 5.000 lavoratori frontalieri ai quali certamente la nuova infrastrutturale renderà gli spostamenti più agevoli. Adesso non bisogna mollare per non sprecare un’occasione storica, per questo è indispensabile che RFI non perda tempo e si affretti nelle varie fasi progettuali dell’opera per arrivare finalmente a tagliare il traguardo e fare in modo che il progetto diventi realtà".

Roberto Canali