Le analisi sulla droga sequestrata "al risparmio" per guadagnare di più

Il professionista non seguiva tutte le procedure e così lucrava sui compensi ricevuti: adesso affronterà il processo d’appello

Analisi sulla droga sequestrata

Analisi sulla droga sequestrata

Como - Decine di analisi tossicologiche commissionate dalla Procura tra 2009 e 2015, che sarebbero state svolte senza appoggiarsi alle strumentazioni specialistiche in dotazione alle agenzie delle dogane di Bologna e Napoli. Bruno Saccà, 77 anni, storico consulente della Procura di Como in materia di analisi di stupefacenti, nel 2018 era stato condannato a 3 anni di reclusione, al termine del processo in cui era accusato di truffa continuata, falso materiale e ideologico, peculato: ma ora, i giudici della Corte d’Appello di Milano, hanno stabilito che il procedimento deve essere trasferito a Napoli, in considerazione del fatto che il reato più grave di cui deve rispondere, il peculato, si sarebbe configurato nel capoluogo campano.

L’indagine risale al 2015, quando il difensore di un indagato per droga, aveva sollevato un dubbio relativo alla genuinità della consulenza. Era stata quindi avviata l’indagine dell’Aliquota di Polizia Giudiziaria della Polizia di Stato, per ricostruire l’effettivo utilizzo delle strumentazioni specialistiche delle agenzie dogane di Bologna e Napoli, i due laboratori a cui Saccà risultava che si appoggiasse per svolgere le analisi.

Secondo l’accusa, in numerosi casi l’imputato non si era rivolto a quei laboratori, che in alcuni periodi erano addirittura chiusi. Era stato inoltre contestato il danno erariale corrispondente alle consulenza pagate dalla Procura, 150mila euro per 170 incarichi, di cui solo 30mila riconosciuti dal Tribunale: perché al termine del processo dibattimentale di Como, Saccà era stato assolto da una serie di imputazioni, in aggiunta a quelle dichiarate prescritte, accogliendo in buona parte la richiesta del suo difensore, Edoardo Pacia, che ha sempre sostenuto la correttezza di quelle analisi. Ora il processo parte per Napoli, a due anni dalla prescrizione di tutte le accuse.

Paola Pioppi