Lascia in vasca le “Rane Rosa“ e a 56 anni nuova sfida sotto rete

Como, il cambio di rotta e di vita del campione-allenatore Tete Pozzi: "Basta pallanuoto, ora volley"

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di Roberto Canali

Tutto si può dire di Stefano "Tete" Pozzi tranne che sia un abitudinario al quale non piace rimettersi in gioco. A 56 anni ha infatti deciso di lasciare la panchina della Como Nuoto, dopo aver strappato la salvezza in A1, per cambiare ruolo e addirittura sport, passando dall’acqua al volley, nel ruolo di dirigente della Libertas Volley. "Dopo una vita nella pallanuoto, e dopo la salvezza conquistata con le ragazze delle Rane Rosa – confessa – mi sono accorto di aver dato a questo mondo tutto quello che potevo. Lo sport è la cosa che amo, e volevo provarne uno nuovo. Quando ho ricevuto la telefonata di Ambrogio (Molteni, il presidente della Libertas ndr) ho deciso di buttarmi, e adesso scoprirò un mondo a me nuovo. Da parte mia ci sono tanto entusiasmo e tanta voglia di imparare. A livello tecnico chiunque incontrerò nelle palestre rispetto a me sa molto di più. A livello di organizzazione, volontà, conoscenze e rapporti, invece, penso di poter portare la mia esperienza, visto che sono da più di 25 anni nel mondo della Serie A". Anche in questa nuova avventure al centro del progetto ci sono i giovani. "Una società di alto livello come è la Libertas – continua – non può non avere un entusiasmo fortissimo nel settore giovanile. Dobbiamo creare nei ragazzi la voglia di arrivare nella prima squadra, con competenza e voglia di crescere. Negli ultimi 2-3 anni ho vissuto una bellissima esperienza con le Rane Rosa. Ho visto tutto l’entusiasmo che ci ha seguito nelle nostre peregrinazioni per tutta la Lombardia per allenamenti e partite, e spero di riuscire a ricrearlo qui". Ad accoglierlo a braccia aperte il presidente Ambrogio Molteni. "Il suo arrivo ci ha già portato un’ondata di entusiasmo e di voglia di fare davvero nuova – conclude - In questa stagione ci darà un grosso contributo, oltre che nella gestione della squadra di Serie A2, anche e soprattutto nella gestione delle diverse formazioni che vanno dalla Serie C alla Serie D, ed alle altre 9 squadre del settore giovanile".