Lario sempre più in secca È l’asciutta del secolo

Superato anche il record negativo del 1949 malgrado la chiusura delle dighe. Su tutto il bacino del lago di Como mancano ormai 32 centimetri d’acqua

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di Roberto Canali

La Pasqua rischia di giocare un brutta sorpresa al lago di Como il cui livello, giorno dopo giorno, sta calando in maniera preoccupante. L’allarme rosso era scattato già la scorsa settimana quando, nonostante un paio di giorni di pioggia, il livello era sceso a -31 centimetri sotto lo zero idrometrico e la percentuale di riempimento scivolata al 5,3%, il risultato peggiore dal 1949 a oggi. Nonostante la chiusura della diga di Olginate il livello del lago si è stabilizzato per un paio di giorni e poi ha iniziato a scendere di nuovo. Ieri ha toccato il nuovo record negativo: -31,9 centimetri sotto lo zero idrometrico e un tasso di riempimento scivolato sotto il 4,7%. L’effetto si vede a occhio nudo, le spiagge che di solito sono lingue sottili di terra e sassi adesso si sono dilatate di metri, in alcuni casi decine, e tra le pietre è comparsa anche la sabbia per la gioia dei turisti, in particolare quelli stranieri, che non comprendendo il dramma del lago in secca si scattano selfie come se fossero sulla spiaggia di Rimini.

I muri che sorreggono la passeggiata sono completamente scoperti e a rischio tenuta, non solo a Como e Lecco, ma anche nei paesi delle due rive, salendo fino a Colico. Darsene e moli delle ville private sono ormai inaccessibili e molte barche si sono danneggiate perché hanno appoggiato le loro chiglie sul fondo. Il disastro più grosso però rischiano di subirlo i pesci, con il lago basso infatti anche la frega rischia di essere compromessa e le uova, ad esempio quelle del lavarello, rischiano di seccarsi al sole e al vento. Quel che fa più rabbia, soprattutto tra i pescatori, è che si tratta di un film già visto. Nel 2018 al Tavolo per competitività della provincia di Como organizzato dalla Camera di Commercio fu chiesto di non scendere mai sotto lo 0 idrometrico, per evitare danni alla pesca, alla navigazione e anche alla tenuta delle infrastrutture del lago. Venne chiesto anche di inserire un rappresentante comasco nel Consorzio dell’Adda e di prevedere un indennizzo in caso di danni causati dal lago basso. A quattro anni di distanza tutte le richieste sono rimaste pressoché lettera morta e anzi il lago ha toccato il suo nuovo record negativo. "Il lago di Como viaggia attorno ai minimi storici per il periodo, con l’invasato effettivo praticamente nullo – spiegano dal Centro meteorologico lombardo - Il Lago Maggiore, forte di un bacino imbrifero ben più esteso in territorio elvetico registra un riempimento relativamente basso (31%), seppur distante dai minimi storici. Al di là dei livelli assoluti che dipendono dal regime di regolazione il deficit pluviometrico è severo ovunque".