La vicinanza di Impastato ai lavoratori messi alla porta

Il fratello di Peppino ucciso dalla mafia al fianco dei dipendenti della Nonwovens in crisi

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"In questi giorni dopo l’arresto di Matteo Messina Denaro in tanti mi stanno chiamando per chiedermi di partecipare a incontri e trasmissioni tv, ma io ho preferito essere qui tra voi che state lottando con grande dignità per difendere il posto di lavoro. Sono vicino a ognuno di voi e alle vostre famiglie come lo sarebbe stato mio fratello Peppino che ha sempre messo la libertà e la dignità del lavoro prima di tutto". Un messaggio di solidarietà e speranza quello che ieri pomeriggio Giovanni Impastato, fratello di Peppino ucciso il 9 maggio del 1978 da Cosa Nostra, ha voluto portare ai lavoratori della Nonwovens–Suominen di Mozzate. Alle 17 c’era anche lui di fronte ai cancelli dell’azienda, a manifestare la sua vicinanza ai lavoratori che sciopereranno fino a domenica per protestare contro l’azienda che ha annunciato di voler chiudere, entro metà 2023, la filiale comasca. La decisione è arrivata direttamente dal quartier generale di Helsinki la scorsa settimana, come un fulmine a ciel sereno nonostante nei mesi scorsi per i 92 lavoratori si fosse aperta la cassa integrazione.

"Nessuno poteva immaginare uno sviluppo del genere – spiega Antonio Monsurrò della Femca Cisl dei Laghi – siamo ancora in attesa di entrare nel merito delle questioni nel corso del prossimo incontro coi vertici dell’azienda, in programma il 2 febbraio. La Nonwovens-Suominen però dovrà spiegarci prima come intende accompagnare questi lavoratori nel corso della procedura visto che la cassa ordinaria si conclude venerdì. Da parte nostra faremo di tutto perché questa vicenda possa concludersi con un lieto fine". Nel pomeriggio i lavoratori hanno incontrato anche il sindaco Luigi Monza che insieme ai suoi assessori ha garantito il pieno sostegno e la disponibilità dell’amministrazione a partecipare alle trattative. Roberto Canali