La Regione investe milioni di euro Il Canton Ticino smantella

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Mentre sulle pendici del San Primo, la vetta più alta del Triangolo Lariano con i suoi 1.681 metri di quota, si vorrebbe costruire una stazione sciistica, la Svizzera ha deciso di dismettere tutti gli impianti a quote inferiori di 1.600 metri. "Sotto i 1.600 metri, l‘innevamento non è più assicurato, ecco perché le stazioni che basano le proprie fortune sugli sport invernali dovrebbero reinventarsi – spiega Thomas Egger, presidente del Gruppo svizzero per le regioni di montagna - Abbiamo vissuto l‘anno più caldo dall‘inizio delle misurazioni. Queste condizioni saranno la nuova normalità. Gli impianti di risalita situati a bassa e media altitudine sono spesso confrontati con grandi difficoltà finanziarie. I Comuni possono metterci una pezza, ma questo non li salva a lungo termine inoltre si tratta di denaro che potrebbe essere utilizzato meglio". Secondo gli svizzeri la soluzione potrebbe essere quella di assecondare il nuovo corso delle stagioni e implementare l’offerta di sport alternativi allo sci, che possono essere praticati anche in assenza di neve e non solo durante l’inverno, ma anche tutto il resto dell’anno. In pratica quello che hanno fatto gli esercenti sul Monte Tamaro dove, fin dal 2003, si è deciso di abbandonare il turismo invernale che non era più redditizio per il consumo di energia troppo elevato per produrre la neve e per la carenza di acqua.

"Investendo sulle attività estive – spiega Egger - il fatturato è aumentato di un terzo rispetto a quello che si otteneva investendo sullo sci e le attività invernali. Ci sono tante opportunità da sfruttare in montagna, ad esempio si può investire nel turismo del benessere, offrendo pacchetti mirati agli anziani". R.C.