La cena alcolica finisce in violenza Un uomo accoltellato all’addome

Pregiudicato invita a casa due amici, si ubriacano e iniziano a discutere. Uno scatto di rabbia e trafigge l’ospite

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di Sonia Ronconi

La cena tra amici finisce a coltellate. Un unico fendente. Con un coltello da cucina. Dritto all’addome. La lama che provoca una ferita profonda 12 centimetri e larga 7 e la parziale fuoriuscita dell’intestino. Ora è ricoverato in gravissime condizioni all’ospedale San Gerardo di Monza C.P., un 45enne originario del Comasco ma residente a Seveso dopo aver vissuto per anni ad Averana in Val Brembaba. In carcere, invece, con l’accusa di tentato omicidio, l’amico 55enne, nullafacente, pluripregiudicato per reati contro la persona, il patrimonio e in materia di armi oltre che resistenza a pubblico ufficiale e guida in stato d’ebbrezza. L’aggressione si è consumata in casa sua in via D’Annunzio a Seveso.

Aveva invitato a cena un paio di amici. Mercoledì, intorno alle 21.30, prima di mettersi a tavola i tre hanno bevuto numerosi bicchieri di vino. Mentre il padrone di casa era ai fornelli, hanno iniziato a parlare del passato e di quando avevano un lavoro.

Complice il loro stato di alterazione provocato dall’alcol, la discussione si è trasformata in una gara a chi avesse lavorato di più. Improvvisamente il 55enne è stato colto da un raptus di rabbia mentre stava tagliando dei pomodorini con un coltello. Si è voltato di scatto verso il 45enne e lo ha trafitto all’addome con la lama lunga 20 centimetri. Il terzo amico - un 48enne anche lui residente in città - ha capito immediatamente la gravità della situazione e ha chiamato il 112.

Nell’abitazione di via D’Annunzo sono intervenuti i carabinieri del Radiomobile della Compagnia di Seregno e i colleghi della stazione di Seveso oltre a un’ambulanza e un’automedica. I soccorritori hanno stabilizzato la vittima, poi la corsa verso il pronto soccorso dell’ospedale San Gerardo di Monza dove è ricoverato in gravi condizioni per la ferita aperta all’addome. Sul fronte della ricostruzione di quanto avvenuto, i carabinieri dopo aver arrestato per tentato omicidio il 55enne, hanno raccolto il suo racconto e quello del terzo amico. I militari hanno appurato che i tre erano particolarmente ubriachi, tanto che nel corso della perquisizione dell’appartamento in cui è avvenuta l’aggressione, non hanno trovato né armi né droga, ma soltanto bottiglie di vino e di superalcolici. Alcune già vuote.