La battaglia legale dei croupier per spartirsi mance principesche

La Corte di Appello di Milano ha dato ragione agli assunti a tempo indeterminato. Il tesoretto è di 3,5 milioni

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In primo grado, due anni fa, il giudice del Lavoro di Como Gianluca Ortore, aveva accolto il ricorso presentato da 26 croupier assunti con contratto part time alle dipendenze del Casinò di Campione, contro i 131 che beneficiavano di un’assunzione a tempo pieno. Ma ora la Corte di Appello di Milano, ha radicalmente ribaltato la decisione. La questione riguardava i criteri di ripartizione delle mance lasciate dalla clientela a partire dal 2006: una voce che per il solo 2015 equivaleva a 3 milioni e 600mila franchi. Denaro sempre distribuito con criteri proporzionali: chi era assunto a tempo pieno, era parametrato sui 365 giorni di lavoro. Per chi aveva il contratto part time, erano calcolati solo i giorni effettivamente lavorativi. Il giudice aveva accolto il ricorso, portando da 160 a 220 i giorni di base del calcolo. Ma ora, quattro anni il Tribunale di Milano ha dato ragione ai croupier impiegati a tempo pieno. Pa.Pi.