Morto nell'incidente sulla Milano-Meda: "Eugenio merita l’Ambrogino"

I colleghi ricordano il tassista di Carugo travolto e ucciso

La scena dell’incidente all’altezza di Cesano

La scena dell’incidente all’altezza di Cesano

Carugo, 15 gennaio 2019 -  «Una persona come Eugenio meriterebbe di essere candidata all’Ambrogino d’Oro. Più di tanti altri, e sono intenzionato a farlo». La proposta arriva dal direttore di Radio Taxi 6969, Vincenzo Mazza, per il quale Eugenio Fumagalli lavorava da 12 anni. Sconvolto, a poche ore dalla morte del quarantasettenne che rientrava a casa a Carugo alle 3.30 di sabato notte, dopo aver terminato il suo servizio serale, è certo di parlare a nome di tutti colleghi, facendone questo ritratto. Mazza non smette di sottolineare la disponibilità, il buon carattere, e l’altruismo di Fumagalli.

«Tutti noi colleghi diremo le stesse cose di lui - ha proseguito - perché Eugenio era così, pacato di carattere, e sempre pronto ad attivarsi per gli altri». Anche sabato notte, sulla Milano-Meda a Cesano Maderno, quando è sceso dalla sua auto per andare in soccorso due giovani rimasti imprigionati all’interno di una Fiat Seicento appena speronata: un altro veicolo, che a sua volta ha urtato l’utilitaria, lo ha ferito mortalmente. Per i soccorsi, per quanto tempestivi, sono stati inutili. Da qualche anno aveva preso casa a Carugo. Originario di Albiate, dove ancora vivono la sorella Luisa e il padre Francesco, si divideva tra il suo lavoro a Milano come taxista, la fidanzata a Forlì da cui andava almeno ogni quindici giorni, le passioni per la moto e per la natura. Era stato il padre a fargli ereditare la voglia di questo lavoro.

«Lo conoscevo abbastanza bene – dice il primo cittadino di Albiate Diego Confalonieri – Eugenio era una persona a modo, che faceva il tassista da una decina di anni – prosegue Confalonieri – era molto attaccato al nipotino. I famigliari non si capacitano di come possa essere accaduto. Nessuno, forse, può sapere con precisione tutto quanto è successo. Eugenio ha fatto quello che doveva fare soccorrere delle persone ferite e a serio rischio e lo ha fatto prendendo le dovute precauzioni». «Nella notte tra sabato 12 e domenica 13 gennaio - dicono i colleghi - un nostro collega, un amico, un professionista della strada che stava svolgendo un servizio pubblico, ha perso la vita mentre era in servizio. Con grande senso civico stava prestando soccorso a delle persone coinvolte in incidente stradale. Un altro angelo della strada. I tassisti milanesi e di tutta Italia esporranno per alcuni giorni un fiocco nero sulle antenne dei propri taxi. Ciao Eugenio...riposa in pace».