Bimba morta in incidente a Vighizzolo di Cantù: l’arrestato rischia grosso

Il giallo della posizione della piccola Aurora nell’auto. L'avvocato dell'investitore: "E' sotto choc"

I carabinieri hanno terminato i rilievi (Cusa)

I carabinieri hanno terminato i rilievi (Cusa)

Cantù (Como), 5 maggio 2017 - «È sotto choc. Domani (oggi per chi legge, ndr) affronteremo l’interrogatorio di convalida, ma nel frattempo è importante ricostruire bene una vicenda che è estremamente delicata». Marta Munafò, avvocato di F. P. assieme a Giuseppe Del Campo, ieri mattina lo ha incontrato in carcere, per ascoltare la sua ricostruzione di quanto accaduto martedì notte. Il trentaquattrenne di Cantù, è stato arrestato nel primo pomeriggio di mercoledì con l’accusa di omicidio stradale colposo aggravato dalla guida in stato di ebbrezza, in seguito all’incidente in cui è morta la piccola Aurora Sigi, di soli sedici mesi.

Un riscontro giunto ore dopo gli accertamenti svolti in ospedale, che ha dato un esito positivo e un tasso alcolemico sicuramente più elevato rispetto a quanto consente il codice della strada, ma rispetto al quale non è ancora giunto il referto che stabilisce con esattezza il valore presente nel sangue. Gli aspetti da chiarire su questo tragico incidente sono ancora molti: non è ancora stato accertato dove si trovasse la bimba al momento dello scontro frontale tra la Skoda guidata da P., e la vecchia Y10 su cui viaggiava la bimba, assieme al padre e alla madre. Non c’era seggiolino, ma se la bimba si trovasse sul sedile posteriore, o davanti in braccio alla mamma, è ancora da chiarire con certezza.

Ieri il sostitito procuratore di Como Antonio Nalesso, ha dato incarico al medico legale di svolgere l’autopsia, per stabilire quali sono state le ferite e i traumi che hanno provocato la morte della bimba, e tutto ciò che dall’esame autoptico può emergere in relazione alla dinamica dell’incidente. Nel frattempo, questa mattina, il gip di Como Ferdinando Buatier interrogherà P. al Bassone: al termine, dovrà decidere non solo in merito alla convalida dell’arresto, ma soprattutto le esigenze cautelari. Vale a dire, la necessità di mantenere in custodia cautelare l’indagato, a fronte del reato contestato e della necessità di preservare le prove o le esigenze istruttorie. Al momento Pozzoli è l’unico indagato per la morte della bimba, anche se i carabinieri stanno lavorando, soprattutto dal punto di vista tecnico, per valutare eventuali responsabilità di altre persone.