Il sindaco di Cagno: "Ho chiesto il bonus. Dimostratemi che non dovevo"

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"Apprendo che sindaci e consiglieri comunali che hanno richiesto i 600 euro all’INPS debbano essere considerati dei “furbetti”. Bene, per grande trasparenza non aspetto che qualcuno trafughi notizie, né che l’INPS renda noti i nomi, ma preferisco dire subito che, pur essendo Sindaco di un piccolo comune, ho chiesto il bonus da 600 euro come libero professionista. E non l’ho fatto per rubare qualcosa, ma per un semplice e chiaro motivo: dopo l’ultima fattura del 26 febbraio, a marzo, aprile e maggio ho fatturato zero con la mia partita iva". Ha deciso di farsi avanti così, con un lungo post sulla sua pagina Facebook il sindaco di Cagno Federico Broggi, che riveste anche il ruolo di segretario provinciale del Partito Democratico. "Chi vuole vedere la mia situazione finanziaria, ha la mia massima disponibilità. Ho ben poco da nascondere. Se qualcuno mi dimostrerà che ho realmente sbagliato (come molti, a quanto pare), ben disponibile a restituire, ma fino a quel momento evitiamo di fare come sempre di tutta un’erba un fascio".

Uno sfogo contro la caccia alle streghe che si sta scatenando in questi giorni anche quella di Anita Pirovano, lecchese e consigliera comunale a Milano. "Come tanti mi indigno, perché è surreale che un parlamentare in carica fruisca di ammortizzatori sociali e penso sia paradossale che una misura di sostegno al reddito non preveda nessuna soglia di reddito - scrive Pirovano -. Tutto ciò premesso, qualcuno mi spiega perché da lavoratrice, e la politica non è un lavoro per definizione, non avrei dovuto fare richiesta di una misura di sostegno ai lavoratori perché faccio anche politica?".