Il ritratto "Sempre pronto per gli altri"

L’urologo Stefano Picozzi ricorda l’amico: non posso credere a quanto accaduto

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"Iperattivo, sempre disponibile. Una persona fantastica, benvoluta da tutti. Innamorato della medicina, il lavoro era il suo pane quotidiano. Anche a rischio d’ingarbugliarsi coi propri turni di servizio, non diceva mai di no". Così Stefano Picozzi, urologo che in passato ha lavorato al Policlinico San Donato e che lo conosceva bene, descrive Giorgio Falcetto. Le sue parole confermano l’immagine di un uomo mite, col sorriso, apprezzato non solo per le abilità tecniche, ma anche per l’aspetto umano.

Oltre alla grande passione per la medicina, Falcetto coltivava un sogno: aprire un agriturismo. E c’era riuscito, creando La Fucina, a Vigliano Biellese, con l’aiuto dei figli. "Raccontava poco della sua vita privata, ma gli piaceva parlare di quel progetto – ricorda Picozzi –. È anche per questo che si dava tanto da fare: per avere risorse da investire nell’agriturismo. ‘Vieni a trovarmi lì’, mi diceva". "Ci siamo incontrati l’ultima volta qualche giorno fa, ci siamo salutati e scambiati gli auguri. Ancora non posso credere a quello che è successo".

Nonostante un intervento d’urgenza al San Raffaele, Falcetto è morto il giorno dopo la brutale aggressione a colpi di accetta, per le gravi lesioni riportate. Le persone che lo conoscevano hanno sperato fino all’ultimo nel miracolo, anche se le sue condizioni erano parse da subito disperate. "Come si può colpire un uomo col camice, all’uscita da un pronto soccorso? – si chiede incredulo il collega –. È assurdo. Stento a credere che prima dell’aggressione ci sia stato un litigio: Giorgio non litigava con nessuno, non l’ho mai sentito alzare la voce".

In un clima che è ancora di amarezza e sbigottimento, sui social si moltiplicano i messaggi di cordoglio, insieme a ricordi, testimonianze e commenti. Il sindaco di San Donato Francesco Squeri ha annunciato che parteciperà ai funerali "per ribadire la vicinanza della nostra comunità alla famiglia e ai colleghi". Non manca chi chiede che, in concomitanza con le esequie, venga dichiarato il lutto cittadino.

Alessandra Zanardi