Como, "Il dormitorio preoccupa. Si faccia altrove"

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Non piace ai residenti e ai negozianti di via Cadorna l’idea di dover convivere, da qui a qualche mese, con il nuovo dormitorio comunale che pur limitato a una ventina di posti letto aprirà i battenti a poca distanza dal Sert, due scuole, il consultorio, un asilo nido e il Conservatorio "Giuseppe Verdi". "Non abbiamo ancora capito se si tratta di un dormitorio o di un riparo notturno – si lamentano commercianti e residenti che hanno raccolto oltre duecento firme per chiedere a Palazzo Cernezzi di ripensarci – Gli assessori hanno parlato di una selezione di posti che verranno assegnati in base alla disponibilità a cominciare un percorso di recupero, ma ci chiediamo se questo significa che gli ospiti rimarranno all’interno della struttura per tutto il giorno e quindi ci troveremo di fronte a un centro di recupero". Chiede chiarimenti anche il presidente di Confesercenti Como, Claudio Casartelli (foto). "Queste realtà sono oggettivamente accompagnate da disagio e da tensioni con i cittadini che in quelle aree urbane ci vivono e ci lavorano, la situazione di San Francesco è evidente a tutti – sottolinea - Ribadiamo l’opportunità di valutare altre scelte in un contesto più defilato rispetto al centro urbano".