"Ho fatto un esame di coscienza Ecco come è stato ucciso Deiana"

Villa Guardia, al processo d’Appello contro Placido uno degli imputati rivela tutte le fasi del delitto

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di Paola Pioppi

"In questi ultimi mesi, mi sono fatto un esame di coscienza. Ho capito che era arrivato il momento di dire la verità". Così ieri mattina, durante il processo d’Appello contro Nello Placido, in corso a Milano per l’omicidio di Antonio Deiana, uno dei due imputati per quel delitto - Luca Sanfilippo, 49 anni – ha deciso di dare ai parenti della vittima quella consolazione che aspettavano da anni: il racconto completo di ciò che era accaduto il 20 luglio 2012, nello scantinato della palazzina di via della Pila a Cinisello Balsamo, dove Deiana, 38 anni, è stato accoltellato a morte e seppellito. Dopo sei anni di ricerche, era stato trovato il 20 luglio 2018, grazie alla segnalazione di un collaboratore di polizia. La Squadra Mobile di Como aveva subito arrestato Sanfilippo, che aveva confessato di aver preso parte al delitto, senza però mai coinvolgere altre persone, tra cui Nello Placido. Il primo aveva scelto il processo con rito abbreviato, andando incontro a 18 anni di condanna, mentre Placido, investigatore privato di 45 anni di Monza, ha sempre negato qualunque coinvolgimento: un anno fa, al termine del processo di primo grado in Corte d’Assise, era stato condannato a 22 anni.

"All’inizio non volevo tirarlo in mezzo", ha detto Sanfilippo, prima di ricostruire cosa è avvenuto quel giorno: "Placido aveva appuntamento con un suo conoscente per fingere un acquisto di 4 chili di cocaina, volevamo rapinarlo. Poi, se qualcosa fosse andato storto, lo avremmo ucciso", ha raccontato. "Nello ha ricevuto una telefonata ed è uscito per andare a prenderlo: io non lo conoscevo, quando l’ho visto pensavo fosse un marocchino, perché era scuro di carnagione. Poi loro due hanno iniziato a discutere, io ero nell’altra stanza della cantina: mi sono avvicinato, sono scivolato sul sangue di Antonio, già ferito, e mi sono trovato il coltello tra le mani". A quel punto, Sanfilippo ha ammesso di aver sferrato le ultime coltellate. La sorella della vittima è costituita parte civile con l’avvocato Maruska Gervasoni.