Green pass, la Svizzera non lo rende obbligatorio. Il motivo? Paura delle violenze

Per ora il Consiglio federale non ha deciso, mentre i Cantoni chiedono di accelerare con le vaccinazioni

Green pass

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Como -  In Italia il green pass è obbligatorio ormai quasi ovunque, non accade così nella vicina e prudente Svizzera dove in materia di certificato vaccinale hanno deciso di andarci con i piedi di piombo, preoccupati e non poco dalle proteste anche violente che si registrano nella Penisola e non sono mancate neppure qui.

Nei giorni scorsi infatti il ministro della Sanità Alain Berset è stato minacciato, tanto che ora si avvale della protezione di alcune guardie del corpo, mentre l’esponente politico zurighese Nathalie Rickly è stata aggredita con uno spray da una militante no-vax. Per ora il Consiglio federale, l’equivalente del Governo elvetico, ha deciso di non decidere, prendendo però atto della richiesta dei Cantoni e dei sindacati che chiedono di accelerare con le vaccinazioni che nella Confederazione proseguono a rilento, con il 58% della popolazione vaccinata contro il 63% dei Paesi dell’Ue.

"Se l’evoluzione epidemiologica lo richiederà, potrà però adottare in qualsiasi momento i provvedimenti necessari – spiega in una nota il Consiglio federale – Reagiremo rapidamente, dopo un’attenta valutazione sia del numero dei ricoveri e dei nuovi casi che dell’evoluzione della situazione epidemiologica". Anche oltreconfine gli occhi sono puntati sugli ospedali e in particolare sui reparti di terapia intensiva nei quali, almeno nell’ultima settimana, dopo i segnali negativi di agosto il dato non è peggiorato.

Berna ha deciso di lasciare briglia sciolta ai singoli Cantoni che hanno la facoltà di rendere obbligatorio il green pass anche nei locali pubblici al chiuso. Non ci stanno soprattutto i titolari di palestre e club sportivi che si ribellano compatti all’imposizione perché moltissimi clienti piuttosto che vaccinarsi o fare un tampone ogni 48 ore per poter esibire il green pass all’ingresso in palestra, semplicemente preferiscono annullare l’abbonamento o non rinnovarlo alla scadenza naturale. La Federazione Svizzera dei centri di fitness e di salute ha avvertito che è assolutamente contraria all’obbligo del green pass.